domenica 25 novembre 2007

Il dopo-thanksgiving

Stamattina abbiao attraversato il Bay Bridge per l'ultima volta in questi giorni, per prendere la highway 101, che da San Francisco ci avrebbe portati verso sud, fino a Santa Barbara, tappa intermedia del nostro ritorno, finalizzata anche a posare Silvia... la via del ritorno è stata ben più varia dell'andata, e abbiamo visto un altra faccia della California: un sacco di piccoli paesini da 1000 abitanti l'uno, paesini che sembrerebbero appartenere a zone povere del messico! Case piccoli e fatiscenti, di legno verniciato chissà quanto tempo fa, strade asfalatate a malapena, negozi che sembrano quasi empori del far west... e in effetti, dove siamo, se non nell'estremo far west? è davvero incredibile, siamo usciti dall'autostrada per far benzina e mangiare qualcosa, in un paesino di cui non ricordo il nome, ma solo che ha 1400 abitanti. Alle 2 era tutto chiuso, c'era un cafè che offriva solo Shepherd Pie e, con un cuoco grasso con la barba lunga e tutta la famiglia, e poi uno che arrostiva pollo piccante su un barbeque in strada: l'uscita dalla freeway portava direttamente in un altra epoca!
Imboccata di nuovo l'autostrada ci asiamo imbattuti in un isola di fast food e simili, e abbiamo scelto il salutare Subway: la cameriera che ha fatto il mio panino sembrava una contadina delle campagne desolate americane, avete presente quelli che potrebbero avere una spiga di grano in bocca, un dente in meno e l'espressione stonata? Mi faceva pensare a quello, veramente strano in un fast food che si trova ovunque... Una cosa che ricorda i film: lungo la 101 (che è più piccola delle normali autostrade)
ci sono tantissime auto della polizia appostate in punti non visibili, pronte a rincorrere chi supera i limiti... ovvero chi li supera troppo, perchè ormai è appurato che nessuno li rispetta. Limite di 65mph (miglia all'ora) significa "non andate troppo più veloce di 65mph". Sta a noi capire cosa sia il troppo...

Allora è finita l'avventura di San Francisco, ovvero la prima delle avventure di San Francisco, dopo un sabato un po' deludente... deludente perchè ho visto un decimo di ciò che avrei voluto, perchè non ero con la mia macchina ma con quella di Angela, la ragazza che ci ha ospitati... Abbiamo attraversato il Golden Gate Bridge a piedi, davvero lunghissimo se persorso a piedi! Lungo il ponte ci sono un bel po' di telefoni a disposizione di chi si sta per suicidare. Alzi la cornetta e dovrebbe rispondere uno psicologo, che ti spiega che la vita è bella e che se salti fai una cazzata... sembra ironico, ma non lo è visto che ogni settimana un paio di persone decidono di farsi un tuffo nel Golden Gate (lo stretto che collega la Bay e l'oceano)...
Comunque, bello il ponte rosso, freddino per il vento non indifferente che lo fa oscillare, stupenda la vista della San Francisco Bay: la Downtown, il Bay Bridge ed Oakland, l'isola di Alcatraz al centro. Mi sarebbe piaciuto aver visitato Alcatraz, dimora di Al "Scarface" Capone per credo 5 anni (prima del trasferimento per motivi di salute), ma i miei piani di visitatore crollano quando vengo rallentato dagli altri... e quindi siamo andati in un ristorante che mi ha fatto schifo, poi a vedere il campus della UC Berkeley, niente di che... devo iniziare a farmi gli itinerari da solo, soprattutto se ho pochi giorni per vedere un posto... fortuna che a SF ci torno, con Bubba Gump meta obbligatoria!
La sera bbaimoa cucinato cibo italiano per la famiglia che ci ospitava: io ho fatto pasta con melanzane e zucchine fritte, provolone e basilico, Stefano ha fatto scaloppine al limone... Gli americani si sono leccati i baffi, alta cucina per le loro papille non italiane... Emanuele si è mezzo ubriacato con il vino californiano... mezzo bicchiere per volta, e diventa la persona più divertente del mondo, che interrompe sempre gli altri e parla ad altissima voce, chiedendo a me le parole che non sa!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io avrei comunque telefonato allo psicologo del ponte... per chiedergli se è normale farselo a piedi!

Lorenzo ha detto...

non è normale... e poi senza giubbotto ti prendi un sacco di vento! e se sei troppo magro rischi di volare via, ma per fortuna non è il nostro caso!

Anonimo ha detto...

belle le foto, però "molo" si scrive pier, non pear.

Vai Lorè, facce sognà!!!