Essendo impossibile contattare tutti uno per uno, con questo post voglio fare a tutti i miei appassionato lettori i più frizzanti auguri per un felice 2008, che siano bagnati da spumante, champagne o Coca Cola (spero di no...)!
Tra 15 minuti per noi italiani è la mezzanotte, e io scenderò a stringere la mano ad Emanuele, prima di preparare pollo al forno e lasagna per la cena di oggi! mentre voi starete per finire i festeggiamenti, noi entreremo alla festa all'Hilton Hotel di San Diego... chissà come sarà aspettare il New Year Two-thousand-eight piuttosto che il Capodanno Duemilaotto...
Non avremo il panettone e lo spumante gratis alla mezzanotte, ma in compenso avremo l'open bar... vorrà dire una massa di americani ubriachi fino a scatenare una rissa? Vedremo...
Il quartiere Little Italy ci ha permesso di avere panettone e pandoro motta, presi a 25$ la coppia... il panettone è ottimo, il pandoro è secco... farò la crema al mascarpone, per mangiarli meglio...
Vabbè, tra poco inizia il conto alla rovescia e si stappano le bottiglie... che il 2008 significhi per tutti felicità e fortuna! Anche per noi, nonostante non avremo le lenticchie...
lunedì 31 dicembre 2007
sabato 29 dicembre 2007
3800km in Messico!
Sono passari ben 1.5 giorni da quando io e Silvia siamo tornati dal nostro viaggio in Messico, sani e salvi e un po' abbronzati!
Premetto che il nostro viaggio prevedeva di percorrere l'intera Baja (bassa) California, penisola nel nord del Messico bagnata da un lato dal pacifico e dall'altro dal Golfo di Calofornia, fino al suo estremo sud, Cabo San Lucas, che si è rivelato un paradiso naturale congestionato dal turismo USA e dalle navi da crociera.
La tabella di marcia prevedeva, per il primo giorno di viaggio (il 20 dicembre) di arrivare fino al confine tra Baja del Nord e Baja del Sud, dopo circa 750km di strada. Sembrano pochi, ma non lo sono se l'unica strada ha una sola corsia per senso di marcia e attraversa paesini, o meglio villaggi, che crescono nella polvere e nella lontananza da tecnologia e modernità, per poi addentrarsi in tortuosi percorsi tra distese di sassi e cactus, deserti, montagne a picco sul mare.
Dopo un paio di ore di viaggio, ero sinceramente preoccupato: sapevo che avrei trovato un mondo diverso dal mio, ma lo vedevo come un ambiente ostile e pericoloso, per di più con una ragazza da protegegre nel caso di pericolo. Sfido a non essere preoccupati dopo aver incontrato i primi posti di blocco dei militari, che quando procedi da nord a sud non ti fermano mai, solo quando si sale la penisola, credo per bloccare traffici di droga o simili... al ritorno i militari (che ci hanno fermato 4 volte) si sono anche confermati simpatici, e uno ha voluto farsi una foto con Silvia, mentre io rispondevo alle loro curiosità in una via di mezzo tra italiano e spagnolo inventato.
Quando sono partito ero preoccupato anche per un altro apsetto: i distributori di benzina, solo di marca Pemex, perchè in Messico c'è un monopolio, e comunque la benzina costa la metà che in Italia... credevo di trovarne pochi, tanto che appena ne vedevo uno, facevo magari solo 5$ per rabboccare il serbatotio. Dollari, sì. perchè ovunqua accettano i dollari, fregandoti sul cambio che sarebbe di 10.5 o 11 pesos per dollaro, ma meglio arrotondare a 10.
Lo stato di allerta ci ha abbandonati quando i paesini e le persone sono finiti, per lasciare spazio a paesaggi degni di sfondi del desktop, che si stendevano fino all'orizzonte... prima delle colline piu o meno verdeggianti, poi sono comparsi i cactus (cactus enormi, non lo avrie mai pensato che potessero essere così alti, nonostante tutti i documentari che ho visto da bambino!) a il terreno si è fatto ciottoloso, per poi diventare costituito solo da grossi sassi e rocce tondeggianti, senza più pinate diverse dai cactus. Ci siamo fermati più volte per ammirare i paesaggi, davvero spettacolari e nuovi per noi, grazie anche al fatto che ormai volgeva il tramonto con le sue tinte rossastre e i suoi giochi di luci e ombre.
Quando, alle 5 ora di Los Angeles (6 ora della della Baja California), cala la notte, procedere per quelle stradine non è il massimo eprchè la visibilità è troppo scarsa. La mia tecnica, piazzarmi dietro e un'altra auto (appena la trovassi) e tenermi a debita distanza, usenadola come scudo. Una tecnoca che col senno di poi si è rivelata furba, perchè tuttii mi hanno avvertito del grande pericolo di viaggiare di notte: non banditi, delinquenti, finti poliziotti travestiti (mi avevano detto persino questo...), ma mucche! Se non vedi mezza tonnellata di mucca in mezzo alla strada (magari una nera) e ci vai a sbattere sono cavoli! Viaggiando di giorno, si vedono un bel po' di mucche morte sul lato della strada, con gli avvoltoi che banchettano.La sera siamo arrivato dove previsto, in una località che si chiama Guerrero Negro, ed è un posto incredibile, sembra di essere nel terzo mondo... abbiamo mangiato in una Taqueria (un ristorante senza muri che fa tacos messicani) e dormito in un Motel... la mattina dopo siamo partiti presto, per rendersi conto di trovarci nel deserto! Il paese è sul mare, ma appena si riprende la strada si entra nel nulla... Secondo me, un mucca può finire lì solo se si perde... appena visto il cartello La Paz 770km, un tumblewid (o erba ruzzolona) ci ha attraversato, orgoglioso, la strada. Viaggiare nel deserto è piuttosto noioso, perchè il paesaggio e monotono: fortuna che in 2 si parla! Lo scenario è migliorato quando, dopo aver attraversato in larghezza la penisola, ci siamo trovati sul sottile Golfo di California. La strada era bellissima. tortuosa su montagne che di tuffano sul mare... Una curiosità: non ci sono gallerie, ma vengono affettati pezzi di montagne, per lasciare spazio alla strada. A pranzo ci siamo fermati in un suggestivo paesino, carino e ben diverso dagli altri, che si chiama Loreto, quasi come me e in cui il burrito era buono e costava poco... Dopo Loreto, la strada torna nel mezzo del deserto e c'è anche un noiosissimo tratto di 100km senza una curva... La sera siamo arrivati a La Paz (non quella in Bolivia, ovviamente), abbiamo preso una stanza in un motel così schifoso e sporco che abbiamo deciso di abbandonare per sempre il concetto di motel... La Paz è una città da 220mila abitanti, sembra anche abbastanza moderna, con strade normali, case normali, gente normale. La zona costierà è anche carina, e piena di locali che per lo più sono vuoti (la gente esce soprattutto il sabato). Io e Silvia ci siamo trovati in una discoteca, in cuieravamo gli unici stranieri: quasi imbarazzante!
La mattina del sabato 22, dopo una colazione con ottimo cappuccino, siamo andati in cerca di spiagge, quelle indicate dalla guida sono circa a 30km a est di La Paz. La playa del Tecolote è una delle più conosciute, ma c'era troppo vento. Allora abbiamo optato per la playa Balandra, fenomenale, un golfetto che da su un golfetto e poi sul mare, con l'acqua bassissima e trasparente e la sabbia dinissima, tutto in una cornice di rocce. Dopo un po' di ore ci siamo quasi ustionati per il sole, soprattutto Silvia, e siamo andati via, solo 160km per arrivare a Cabo San Lucas, la metà finale! La strada, di notte, era incredibile, con persone che ti accecano con glio abbaglianti per il pericolo mucche.
Cabo San Lucas è una rinomata metà turistica per gli americani, tipo Jesolo, solo che a Jesolo il mare fa schifo, e qui ci sono una sacco di spiegge stupende. Il quartiere turistico è peino di locali, discoteche, ristoranti, turisti americani, gente che cerca di farli spendere il più possibile. Il resto della città è simile a La Paz, ma più piccolo e un po' più povero.
Abbiamo scelto un bel albergo (quello che costava di meno tra quelli che abbiamo visto): hotel Positano, gestito da un certo Vito, di Positano, che da 10 anni vive in Messico. Un bel albergo finalmente, dopo le ultime 2 notti passate in posti in cui non ci eravamo nemmeno potuti lavare!
Vito ci ha consigliato di andae a provare una pizzeria italiana: mangiabile, ma rimango del mio parere, la pizza solo in Italia, al di fuori non esiste o è comunque più rara di qualsiasi altra cosa...
Come passare il resto della serata? C'era solo l'imbarazzo della scelta, tra i numerosi locali che al sabato sono frequentatissimi, da ameircani. Credo che i locali odino gli americani, perchè stanno spremendo quello che tra un po' non sarà più un paradiso naturale, ma li rispettano, perchè portano tanti soldi.
Domenica era nuvoloso, quidni siamo andati a farci un giro a Todos Santos, un'ora a nord, sul Pacifico, e alla spiaggia di Los Cerritos, che avremmo scelto come metà del nostro Natale...
La spiaggia principale della città, strapiena di ameircani, a circondata da cantieri alle spalle, l'acqua è peina di motoscafi e moto d'acuqa (io non mi farei il bagno per quanto sarà inquinata), e ci sono 3 navi da crociera, raggiungibili in 5 minuti di nuoto! Lunedì, appena la abbiamo vista, ce ne siamo andati, in cerca di spiaggette più naturali dove apprezzare di passare la vigilia di Natale ad abbronzarsi, indossando custume e cappellino da Babbo Natale!!
La cena della Vigilia, per me e Silvia, è stata a a base di aragoste e gamberi: mi sono mancati gli struffoli, quelli buoni che fanno mamma e nonna... ma volete mettere il confronto tra dei dolcetti e una bellissima ragazza?
Il giorno di Natale, abbiamo caricato la macchina e abbiamo lasciato definitivamente Cabo San Lucas, e raggiunto la playa de Los Cerritos, da cartolina, con onde enormi per il surf, e con una scolgierà alla sua estremità, su cui queste onde si infrangono dando origine a spruzzi non indifferenti. Pranzo di Natale: nachos con fagioli, formaggio, guacamole, e birra! Stranissimo, vero? Siamo rimasti in spiaggia fino al tramonto, che li è stupendo, perchè il sole di abbassa proprio sulla scogliera, creando dei contrasti davvero romantici: altri sfondi per i nostri computer e per i nostri ricordi!
La sera di Natale siamo arrivati fino a La Paz, dove abbiamo mangiato cibo messicano e pernottato in un posto decente, la mattina ci siamo messi in marcia fino a Guerrero negro, sosta obbligata, perchè in un giorno è lì che si riesce ad arrivare, e giovedì ci siamo diretti verso San Diego!
Abbiamo attraversato scenari mozzafiato, deserti, distese di cactus, siamo andati in spiaggia a Natale, ci siamo espressi come meglio potevamo, abbiamo visto da vicino una realtà così diversa dalla nostra, abbiamo vissuto un esperienza nuova al 100%! Un esperienza irripetibile e bella, ma anche stancante, viste le 2400 miglia percorse (3800km) su strade più o meno impegnative, vista la consapevolezza di trovarci così lontano da casa, in un luogo che non sentivamo così sicuro quando probabilemente lo era...
Quando abbiamo attraversato il confine degli Stati Uniti c'erano felicità per i bei giorni trascorsi insieme, un po' di malinconia perchè l'avventura era al termine, ma anche un senso di sollievo, per essere tornati a "casa"...
Ora smetto di scrivere, che è un'ora che vado avanti... sono stato il più sintentico possibile, ma faccio i complimenti a chi ha avuto il coraggio e la pazienza di arrivare fino a qui!
Premetto che il nostro viaggio prevedeva di percorrere l'intera Baja (bassa) California, penisola nel nord del Messico bagnata da un lato dal pacifico e dall'altro dal Golfo di Calofornia, fino al suo estremo sud, Cabo San Lucas, che si è rivelato un paradiso naturale congestionato dal turismo USA e dalle navi da crociera.
La tabella di marcia prevedeva, per il primo giorno di viaggio (il 20 dicembre) di arrivare fino al confine tra Baja del Nord e Baja del Sud, dopo circa 750km di strada. Sembrano pochi, ma non lo sono se l'unica strada ha una sola corsia per senso di marcia e attraversa paesini, o meglio villaggi, che crescono nella polvere e nella lontananza da tecnologia e modernità, per poi addentrarsi in tortuosi percorsi tra distese di sassi e cactus, deserti, montagne a picco sul mare.
Dopo un paio di ore di viaggio, ero sinceramente preoccupato: sapevo che avrei trovato un mondo diverso dal mio, ma lo vedevo come un ambiente ostile e pericoloso, per di più con una ragazza da protegegre nel caso di pericolo. Sfido a non essere preoccupati dopo aver incontrato i primi posti di blocco dei militari, che quando procedi da nord a sud non ti fermano mai, solo quando si sale la penisola, credo per bloccare traffici di droga o simili... al ritorno i militari (che ci hanno fermato 4 volte) si sono anche confermati simpatici, e uno ha voluto farsi una foto con Silvia, mentre io rispondevo alle loro curiosità in una via di mezzo tra italiano e spagnolo inventato.
Quando sono partito ero preoccupato anche per un altro apsetto: i distributori di benzina, solo di marca Pemex, perchè in Messico c'è un monopolio, e comunque la benzina costa la metà che in Italia... credevo di trovarne pochi, tanto che appena ne vedevo uno, facevo magari solo 5$ per rabboccare il serbatotio. Dollari, sì. perchè ovunqua accettano i dollari, fregandoti sul cambio che sarebbe di 10.5 o 11 pesos per dollaro, ma meglio arrotondare a 10.
Lo stato di allerta ci ha abbandonati quando i paesini e le persone sono finiti, per lasciare spazio a paesaggi degni di sfondi del desktop, che si stendevano fino all'orizzonte... prima delle colline piu o meno verdeggianti, poi sono comparsi i cactus (cactus enormi, non lo avrie mai pensato che potessero essere così alti, nonostante tutti i documentari che ho visto da bambino!) a il terreno si è fatto ciottoloso, per poi diventare costituito solo da grossi sassi e rocce tondeggianti, senza più pinate diverse dai cactus. Ci siamo fermati più volte per ammirare i paesaggi, davvero spettacolari e nuovi per noi, grazie anche al fatto che ormai volgeva il tramonto con le sue tinte rossastre e i suoi giochi di luci e ombre.
Quando, alle 5 ora di Los Angeles (6 ora della della Baja California), cala la notte, procedere per quelle stradine non è il massimo eprchè la visibilità è troppo scarsa. La mia tecnica, piazzarmi dietro e un'altra auto (appena la trovassi) e tenermi a debita distanza, usenadola come scudo. Una tecnoca che col senno di poi si è rivelata furba, perchè tuttii mi hanno avvertito del grande pericolo di viaggiare di notte: non banditi, delinquenti, finti poliziotti travestiti (mi avevano detto persino questo...), ma mucche! Se non vedi mezza tonnellata di mucca in mezzo alla strada (magari una nera) e ci vai a sbattere sono cavoli! Viaggiando di giorno, si vedono un bel po' di mucche morte sul lato della strada, con gli avvoltoi che banchettano.La sera siamo arrivato dove previsto, in una località che si chiama Guerrero Negro, ed è un posto incredibile, sembra di essere nel terzo mondo... abbiamo mangiato in una Taqueria (un ristorante senza muri che fa tacos messicani) e dormito in un Motel... la mattina dopo siamo partiti presto, per rendersi conto di trovarci nel deserto! Il paese è sul mare, ma appena si riprende la strada si entra nel nulla... Secondo me, un mucca può finire lì solo se si perde... appena visto il cartello La Paz 770km, un tumblewid (o erba ruzzolona) ci ha attraversato, orgoglioso, la strada. Viaggiare nel deserto è piuttosto noioso, perchè il paesaggio e monotono: fortuna che in 2 si parla! Lo scenario è migliorato quando, dopo aver attraversato in larghezza la penisola, ci siamo trovati sul sottile Golfo di California. La strada era bellissima. tortuosa su montagne che di tuffano sul mare... Una curiosità: non ci sono gallerie, ma vengono affettati pezzi di montagne, per lasciare spazio alla strada. A pranzo ci siamo fermati in un suggestivo paesino, carino e ben diverso dagli altri, che si chiama Loreto, quasi come me e in cui il burrito era buono e costava poco... Dopo Loreto, la strada torna nel mezzo del deserto e c'è anche un noiosissimo tratto di 100km senza una curva... La sera siamo arrivati a La Paz (non quella in Bolivia, ovviamente), abbiamo preso una stanza in un motel così schifoso e sporco che abbiamo deciso di abbandonare per sempre il concetto di motel... La Paz è una città da 220mila abitanti, sembra anche abbastanza moderna, con strade normali, case normali, gente normale. La zona costierà è anche carina, e piena di locali che per lo più sono vuoti (la gente esce soprattutto il sabato). Io e Silvia ci siamo trovati in una discoteca, in cuieravamo gli unici stranieri: quasi imbarazzante!
La mattina del sabato 22, dopo una colazione con ottimo cappuccino, siamo andati in cerca di spiagge, quelle indicate dalla guida sono circa a 30km a est di La Paz. La playa del Tecolote è una delle più conosciute, ma c'era troppo vento. Allora abbiamo optato per la playa Balandra, fenomenale, un golfetto che da su un golfetto e poi sul mare, con l'acqua bassissima e trasparente e la sabbia dinissima, tutto in una cornice di rocce. Dopo un po' di ore ci siamo quasi ustionati per il sole, soprattutto Silvia, e siamo andati via, solo 160km per arrivare a Cabo San Lucas, la metà finale! La strada, di notte, era incredibile, con persone che ti accecano con glio abbaglianti per il pericolo mucche.
Cabo San Lucas è una rinomata metà turistica per gli americani, tipo Jesolo, solo che a Jesolo il mare fa schifo, e qui ci sono una sacco di spiegge stupende. Il quartiere turistico è peino di locali, discoteche, ristoranti, turisti americani, gente che cerca di farli spendere il più possibile. Il resto della città è simile a La Paz, ma più piccolo e un po' più povero.
Abbiamo scelto un bel albergo (quello che costava di meno tra quelli che abbiamo visto): hotel Positano, gestito da un certo Vito, di Positano, che da 10 anni vive in Messico. Un bel albergo finalmente, dopo le ultime 2 notti passate in posti in cui non ci eravamo nemmeno potuti lavare!
Vito ci ha consigliato di andae a provare una pizzeria italiana: mangiabile, ma rimango del mio parere, la pizza solo in Italia, al di fuori non esiste o è comunque più rara di qualsiasi altra cosa...
Come passare il resto della serata? C'era solo l'imbarazzo della scelta, tra i numerosi locali che al sabato sono frequentatissimi, da ameircani. Credo che i locali odino gli americani, perchè stanno spremendo quello che tra un po' non sarà più un paradiso naturale, ma li rispettano, perchè portano tanti soldi.
Domenica era nuvoloso, quidni siamo andati a farci un giro a Todos Santos, un'ora a nord, sul Pacifico, e alla spiaggia di Los Cerritos, che avremmo scelto come metà del nostro Natale...
La spiaggia principale della città, strapiena di ameircani, a circondata da cantieri alle spalle, l'acqua è peina di motoscafi e moto d'acuqa (io non mi farei il bagno per quanto sarà inquinata), e ci sono 3 navi da crociera, raggiungibili in 5 minuti di nuoto! Lunedì, appena la abbiamo vista, ce ne siamo andati, in cerca di spiaggette più naturali dove apprezzare di passare la vigilia di Natale ad abbronzarsi, indossando custume e cappellino da Babbo Natale!!
La cena della Vigilia, per me e Silvia, è stata a a base di aragoste e gamberi: mi sono mancati gli struffoli, quelli buoni che fanno mamma e nonna... ma volete mettere il confronto tra dei dolcetti e una bellissima ragazza?
Il giorno di Natale, abbiamo caricato la macchina e abbiamo lasciato definitivamente Cabo San Lucas, e raggiunto la playa de Los Cerritos, da cartolina, con onde enormi per il surf, e con una scolgierà alla sua estremità, su cui queste onde si infrangono dando origine a spruzzi non indifferenti. Pranzo di Natale: nachos con fagioli, formaggio, guacamole, e birra! Stranissimo, vero? Siamo rimasti in spiaggia fino al tramonto, che li è stupendo, perchè il sole di abbassa proprio sulla scogliera, creando dei contrasti davvero romantici: altri sfondi per i nostri computer e per i nostri ricordi!
La sera di Natale siamo arrivati fino a La Paz, dove abbiamo mangiato cibo messicano e pernottato in un posto decente, la mattina ci siamo messi in marcia fino a Guerrero negro, sosta obbligata, perchè in un giorno è lì che si riesce ad arrivare, e giovedì ci siamo diretti verso San Diego!
Abbiamo attraversato scenari mozzafiato, deserti, distese di cactus, siamo andati in spiaggia a Natale, ci siamo espressi come meglio potevamo, abbiamo visto da vicino una realtà così diversa dalla nostra, abbiamo vissuto un esperienza nuova al 100%! Un esperienza irripetibile e bella, ma anche stancante, viste le 2400 miglia percorse (3800km) su strade più o meno impegnative, vista la consapevolezza di trovarci così lontano da casa, in un luogo che non sentivamo così sicuro quando probabilemente lo era...
Quando abbiamo attraversato il confine degli Stati Uniti c'erano felicità per i bei giorni trascorsi insieme, un po' di malinconia perchè l'avventura era al termine, ma anche un senso di sollievo, per essere tornati a "casa"...
Ora smetto di scrivere, che è un'ora che vado avanti... sono stato il più sintentico possibile, ma faccio i complimenti a chi ha avuto il coraggio e la pazienza di arrivare fino a qui!
giovedì 20 dicembre 2007
Si parte!
Stamattina mi sono svegliato alle 5, ho portato Emanuele all'aereoporto... il suo itinerario di oggi comprende 3 voli: San Diego - Phoenix, Phoenix - Las vegas (cioè torna indietro di un bel po'), Las Vegas - New York... Dopo sono andato a Little Italy (dove ieri ho mangiato un panino al prosciutto crudo, ottimo) in cerca di un bar aperto per farmi 4 o 5 espressi, ma era tutto chiuso e mi sono accontentato di Starbucks... sono arrivato a casa, ho svegliato Silvia, ho fatto colazione e tra poco vado a prendere la macchina per andare in Messico: ho deciso di affittarne una per ragioni di sicurezza...
Se in questi giorni trovo un internet point (chissà se esistono) magari mi ci piazzo mezz'ora e mi faccio vivo, sennò mi tocca adesso farvi gli Auguri du Buon Natale!!!!
Se in questi giorni trovo un internet point (chissà se esistono) magari mi ci piazzo mezz'ora e mi faccio vivo, sennò mi tocca adesso farvi gli Auguri du Buon Natale!!!!
mercoledì 19 dicembre 2007
Pioggia, quindi niente Disneyland!
Uffa! Ma vi pare che piove? Sia qui che ad Anaheim, località a sud di LA dove sorge Disnayland... e visto che una volta sono stato a Gardaland con la pioggia e non è stato bello, abbiamo rinunciato ad andare a vedere Topolino e i suoi amici... che disdetta! E anche domani è prevista pioggia, quindi la nostra avventura nel parco divertimenti più famoso del mondo slitta di una decina di giorni, dopo il Messico...
Quanto meno ci siamo consolati con il panettone a colazione-pranzo... Lo ho comprato ieri in un ristorante italiano, in cui ho portato la mia bimba a cena... il ristorante si chiama Mamma Mia e si trova in Pacific Beach, su Balboa avenue (eccolo), il propietario è Francesco, un tipo simpaticissimo, la cuoca è Cinzia, fenomenale, che cucina di tutto e in modo superbo, e tiene anche lezioni di cucina. Ieri ho scelto: panzerotti al prosciutto e gorgonzola, gnocco fritto con prosciutto crudo (quanto mi mancava!!!), gnocchi con panna pomodoro mozzarella rucola, cannelloni ripieni ci carne e non so che altro, tiramisù, crostata alle fragole... Credetemi, questo è un Ristorante Italiano di quelli buoni (anche secondo gli standard italiani, intendo), non è un "italian restaurant" in cui ti riempiono di aglio, salsa ai formaggi e pasta scotta. Non per nulla ci sono tornato dopo una settimana che lo ho scoperto. Poi si spende anche normalmente, cioè la stessa cifra che spenderei per mangiare porcherie in qualche ristorante americano, ad esempio una bistecca agli ormoni...
Fatto sta, che Silvia a un certo punto ha detto che una cosa che le manca del Natale a casa è la colazione con il panettone... Io le ho detto di stare tranquilla, che la mattina le avrei fatto mangiare panettone: dopo 5 minuti me ne sono fatto portare uno a tavola! Sono un ingegnere dalle mille risorse!
Intanto Emanuele e Silvia sono spariti a prendere un pacco (credo un mio regalo di Natale) a casa di Marco Dotto, e io sono solo che aspetto... Emanuele si è fermato a tagliarsi i capelli, perchè ieri me li sono tagliati io, e poi siamo troppo diversi...
E domani, in teoria, si parte per il Messico, dopo aver portato mio fratello in aereoporto!
Quanto meno ci siamo consolati con il panettone a colazione-pranzo... Lo ho comprato ieri in un ristorante italiano, in cui ho portato la mia bimba a cena... il ristorante si chiama Mamma Mia e si trova in Pacific Beach, su Balboa avenue (eccolo), il propietario è Francesco, un tipo simpaticissimo, la cuoca è Cinzia, fenomenale, che cucina di tutto e in modo superbo, e tiene anche lezioni di cucina. Ieri ho scelto: panzerotti al prosciutto e gorgonzola, gnocco fritto con prosciutto crudo (quanto mi mancava!!!), gnocchi con panna pomodoro mozzarella rucola, cannelloni ripieni ci carne e non so che altro, tiramisù, crostata alle fragole... Credetemi, questo è un Ristorante Italiano di quelli buoni (anche secondo gli standard italiani, intendo), non è un "italian restaurant" in cui ti riempiono di aglio, salsa ai formaggi e pasta scotta. Non per nulla ci sono tornato dopo una settimana che lo ho scoperto. Poi si spende anche normalmente, cioè la stessa cifra che spenderei per mangiare porcherie in qualche ristorante americano, ad esempio una bistecca agli ormoni...
Fatto sta, che Silvia a un certo punto ha detto che una cosa che le manca del Natale a casa è la colazione con il panettone... Io le ho detto di stare tranquilla, che la mattina le avrei fatto mangiare panettone: dopo 5 minuti me ne sono fatto portare uno a tavola! Sono un ingegnere dalle mille risorse!
Intanto Emanuele e Silvia sono spariti a prendere un pacco (credo un mio regalo di Natale) a casa di Marco Dotto, e io sono solo che aspetto... Emanuele si è fermato a tagliarsi i capelli, perchè ieri me li sono tagliati io, e poi siamo troppo diversi...
E domani, in teoria, si parte per il Messico, dopo aver portato mio fratello in aereoporto!
martedì 18 dicembre 2007
Emanuele resta in USA!
Penso che la notiziona si sia già diffusa, comunque ci sarà qualcuno che non ha avuto modo di accorgersene: Emauele ha deciso, 12 ore prima di partire, di annullare il biglietto per l'italia, e di restare oltreoceano per le vecanze... Il motivo fondamentale è l'impossibilità di stare 21 giorni lontano dal gemello, soprattutto la notte di Capodanno, ma anche l'opportunaità di passare 3 settimane di vacanza negli USA, nello status di studente, ovvero senza nulla da fare... Cioè, passare la vacanze casa ci avrebbe fatto molto piocere: abbracciare mamma e papà, uscire tutti i giorni con i nostri amici, mangiare il cibo italiano, rivedere posti a noi familiari... però non so quante altre volte nella nostra vita avremo la possibilità di trascorrere tutte le vacanze invernali in un altro stato, ben 3 settimane di fila per poter fare ciò che si vuole, allo stesso prezzo del biglietto di ritorno per l'Italia... Io credo che stile di vita italiano sia molto migliore che quello USA, comunque la prossima volta che capiteremo da queste parti, non saremo di certo studenti spensierati, ma persone che si ammazzano di lavoro!
Ora non so bene che faremo in questi giorni, ma, strano a dirsi, io ed Emanuele non staremo insieme tutto il tempo, almeno i primi giorni. Io me ne vado con Silvia in Messico, più o meno a caso, al caldo e al mare, per più o meno una settimana... Emauele si è aggragato a una spedizione per New York, sperando che l'aereoporto non venga bloccato dalla neve. Poi, tra una decina di giorni circa ci incontriamo qui e decidiamo cosa fare a Capodanno (forse Los Angeles) e dove andare dopo, Grand Canyon, Las Vegas il caso deciderà cos'altro...
NOn penso che il blog verrà aggiornato regolarmente, perchè alcune mete renderanno sconsgliabile portare il pc... intando domani andiamo a Disneyland, perchè tutti dicono che bisogni andarci prima di Natale!
Ora non so bene che faremo in questi giorni, ma, strano a dirsi, io ed Emanuele non staremo insieme tutto il tempo, almeno i primi giorni. Io me ne vado con Silvia in Messico, più o meno a caso, al caldo e al mare, per più o meno una settimana... Emauele si è aggragato a una spedizione per New York, sperando che l'aereoporto non venga bloccato dalla neve. Poi, tra una decina di giorni circa ci incontriamo qui e decidiamo cosa fare a Capodanno (forse Los Angeles) e dove andare dopo, Grand Canyon, Las Vegas il caso deciderà cos'altro...
NOn penso che il blog verrà aggiornato regolarmente, perchè alcune mete renderanno sconsgliabile portare il pc... intando domani andiamo a Disneyland, perchè tutti dicono che bisogni andarci prima di Natale!
domenica 16 dicembre 2007
Le vacanze iniziano con le aragoste messicane!
La settimana dei final è giunta al termine, il winter breack di tre settimane è appena iniziato, è il 16 dicembre (per voi che leggete il 17), ma sembra più che altro il 16 giugno, perchè, fino a quando il sole non tramonta, non indossiamo più di una polo a mezze maniche...
Ma andiamo in ordine... venerdì, dopo pranzo, io ed Emanuele siamo andati alla presentazione dei programmi realizzati per riconoscere immagini e sfondi: siamo riusciti ad esprimerci bene, e ci mencherebbe altro, dopo 3 mesi che siamo qui... Non ci eravamo preparati nessun discorso, e ci passavamo la parola in continuazione per lasciare al fratello l'onere di trovare le parole per continuare... quanto meno, siamo stati meno noiosi degli altri. La cosa divertente è che si è usato il mio pc per la presentazione, e quando lo ho acceso, tutti hanno potuto ammirare il mio sfondo proiettato sul maxischermo: una foto molto artistica di una donna mezza nuda... con suo grande rammarico, il professore mi ha dovuto chiedere di cambiare sfondo...
Dopo la presentazione sono andato a prendere la mia Silvia, che mi aspettava congelando da più di un'ora in un centro commerciale, che ho impiegato 40 inuti per raggiungere, nonostante le sole 5 miglia di distanza, perchè qua i semafori sono progettati in modo che te li becchi tutti rossi: sono ignoranti in quanto a ingegneria del traffico!
Il modo migliore per prepararmi all'esame delle 7pm era senz'altro godermi l'arrivo della mia bimba, in modo da arrivare con la mente fresca fresca a prendermi la mazzata di 5 probemi impegnativi in 3 ore, che secondo me ne richiedevano almeno 6... anche Emanuele, che si è preparato all'esame guardando 300 per la ventesima volta, lo ha trovato un po' troppo lungo...
La cosa migliore è che gli altri nostri colleghi lo abbiano trovato più difficile di quanto non lo avessimo trovato noi e qua funziona sempre così: il male degli altri è il bene mio... la morale made in USA...
Siamo in attesa dei voti!
La sera di venerdì, gli americani sembravano quasi tutti euforici, soprattutto quelli che hanno vissuto 2 mesi di reclusione: mezza serata di euforia per poi partire subito la mattina dopo, invece id godersi il finesettimana con gli amici e senza il pensiero degli esami... bah, qua funziona così, ma per fortuna un po' di gente, chi ha voglia di divertirsi, tipo Mulloy, è rimasto.
Sabato, io, Emanuele, Silvia, Andrea Tully e Mulloy siamo andati a pranzo in messico... cioè, siamo partiti all'una e mezza... abbiamo varcato il confine, e preso la autopista escenica 1, verso sud, superando Tijuana, e ci siamo fermati un poco dopo Rosarito, in un paesino chiamato Puerto Nuevo: un villaggeto sul mare con ristoranti di aragoste e negozi di souvenire, con salite e discese, con una bellissima vista dell'oceano, e in cui ogni 10 metri qualcuno cerca di spingerti nel suo ristorante. I dollari USA fanno gola ai messicani. Ci siamo fermati a mangiare in un ristorante sul mare, prendendo aragosta accompagnata da tortillas, riso, fagioli... cioè, in stile messicano, ovviamente innaffiato da birra. Ci siamo goduti il tramonto e l'escursione termica di almeno 10 gradi nel giro di mezz'ora, e poi siamo andati via. Pasto ottimo, direi, abituati poi allo scarco livello del cibo americano... Il ritorno è stato un vero road trip. Dopo aver constatato che la fila di macchine in attesa di superare il border ti Tijuana era immensa e immobile, e ci avrebbe richiesto anche 3 o 4 ore di frizione, parti, frena, sabbiamo deciso di virare ad est, verso Tecate, un altra città sul confine, a circa 50km nell'entroterra, che da il nome a una famosa marca di birra.Qui la fila al confine era molto ridotta. e, dopo aver spiegato ache eravamo studenti della UC di ritorno da un pranzo in mexico, ci siamo diretti verso San Diego, con la netta impressione di trovarci nel bel mezzo del nulla, in una strada buia e con un sacco di curve, che mi facevano sentire la mancanza della mia Mitsubishi 4x4... Alla fine, dopo 4 ore, siamo arrivati a La Jolla, alle 10 di sera, con molto anticipo rispetto alla seconda cena, visto che avevamo deciso di saltare la prima cena...
Domani Emanuele parte per l'Italia: io e lui ci siamo comportati come se non fosse vero che lui dovesse partire e io no, perchè la prospettiva di stare senza gemello per tanti giorni è una cosa che mette malinconia... infatti credo che Emanuele si farà un biglietto per tornare un po' prima, almeno per Capodanno perchè non so se sopporterebeb l'idea di non potermi stringere la mano a mezzanotte, cosa che facciamo più o meno da sempre!
Ma andiamo in ordine... venerdì, dopo pranzo, io ed Emanuele siamo andati alla presentazione dei programmi realizzati per riconoscere immagini e sfondi: siamo riusciti ad esprimerci bene, e ci mencherebbe altro, dopo 3 mesi che siamo qui... Non ci eravamo preparati nessun discorso, e ci passavamo la parola in continuazione per lasciare al fratello l'onere di trovare le parole per continuare... quanto meno, siamo stati meno noiosi degli altri. La cosa divertente è che si è usato il mio pc per la presentazione, e quando lo ho acceso, tutti hanno potuto ammirare il mio sfondo proiettato sul maxischermo: una foto molto artistica di una donna mezza nuda... con suo grande rammarico, il professore mi ha dovuto chiedere di cambiare sfondo...
Dopo la presentazione sono andato a prendere la mia Silvia, che mi aspettava congelando da più di un'ora in un centro commerciale, che ho impiegato 40 inuti per raggiungere, nonostante le sole 5 miglia di distanza, perchè qua i semafori sono progettati in modo che te li becchi tutti rossi: sono ignoranti in quanto a ingegneria del traffico!
Il modo migliore per prepararmi all'esame delle 7pm era senz'altro godermi l'arrivo della mia bimba, in modo da arrivare con la mente fresca fresca a prendermi la mazzata di 5 probemi impegnativi in 3 ore, che secondo me ne richiedevano almeno 6... anche Emanuele, che si è preparato all'esame guardando 300 per la ventesima volta, lo ha trovato un po' troppo lungo...
La cosa migliore è che gli altri nostri colleghi lo abbiano trovato più difficile di quanto non lo avessimo trovato noi e qua funziona sempre così: il male degli altri è il bene mio... la morale made in USA...
Siamo in attesa dei voti!
La sera di venerdì, gli americani sembravano quasi tutti euforici, soprattutto quelli che hanno vissuto 2 mesi di reclusione: mezza serata di euforia per poi partire subito la mattina dopo, invece id godersi il finesettimana con gli amici e senza il pensiero degli esami... bah, qua funziona così, ma per fortuna un po' di gente, chi ha voglia di divertirsi, tipo Mulloy, è rimasto.
Sabato, io, Emanuele, Silvia, Andrea Tully e Mulloy siamo andati a pranzo in messico... cioè, siamo partiti all'una e mezza... abbiamo varcato il confine, e preso la autopista escenica 1, verso sud, superando Tijuana, e ci siamo fermati un poco dopo Rosarito, in un paesino chiamato Puerto Nuevo: un villaggeto sul mare con ristoranti di aragoste e negozi di souvenire, con salite e discese, con una bellissima vista dell'oceano, e in cui ogni 10 metri qualcuno cerca di spingerti nel suo ristorante. I dollari USA fanno gola ai messicani. Ci siamo fermati a mangiare in un ristorante sul mare, prendendo aragosta accompagnata da tortillas, riso, fagioli... cioè, in stile messicano, ovviamente innaffiato da birra. Ci siamo goduti il tramonto e l'escursione termica di almeno 10 gradi nel giro di mezz'ora, e poi siamo andati via. Pasto ottimo, direi, abituati poi allo scarco livello del cibo americano... Il ritorno è stato un vero road trip. Dopo aver constatato che la fila di macchine in attesa di superare il border ti Tijuana era immensa e immobile, e ci avrebbe richiesto anche 3 o 4 ore di frizione, parti, frena, sabbiamo deciso di virare ad est, verso Tecate, un altra città sul confine, a circa 50km nell'entroterra, che da il nome a una famosa marca di birra.Qui la fila al confine era molto ridotta. e, dopo aver spiegato ache eravamo studenti della UC di ritorno da un pranzo in mexico, ci siamo diretti verso San Diego, con la netta impressione di trovarci nel bel mezzo del nulla, in una strada buia e con un sacco di curve, che mi facevano sentire la mancanza della mia Mitsubishi 4x4... Alla fine, dopo 4 ore, siamo arrivati a La Jolla, alle 10 di sera, con molto anticipo rispetto alla seconda cena, visto che avevamo deciso di saltare la prima cena...
Domani Emanuele parte per l'Italia: io e lui ci siamo comportati come se non fosse vero che lui dovesse partire e io no, perchè la prospettiva di stare senza gemello per tanti giorni è una cosa che mette malinconia... infatti credo che Emanuele si farà un biglietto per tornare un po' prima, almeno per Capodanno perchè non so se sopporterebeb l'idea di non potermi stringere la mano a mezzanotte, cosa che facciamo più o meno da sempre!
giovedì 13 dicembre 2007
Domani a cena? Esame...
Domani sera io ed Emanuele abbiamo l'ultimo esame di questo trimestre, Parameter Estimation... Di sera, sì! Perchè inizia alle 7 e finisce alle 10!!! Cioè, l'esame ci occupa tutto il range utile per cenare, quindi dentro di noi saremo depressi, non vedendo l'ora di andare a cena.. Le aspettative per questo esame sono molto alte, a meno che non ci dimentichiamo tutto entro domani, che ne so, a causa di qualcuno che ci succhia il cervello...
Oggi non so nemmeno cosa studiare visto che ho fatto tutto... mi manca solo da fare la facciata di formulario che ci è consentito portare, ma che mi scoccia incredibilmente scrivere, perchè è una perdita di tempo e, come sempre, non la userò... ma non si sa mai!
Oggi il tempo è più che bello, ovvero siamo tornati in piena primavera e mezze maniche, quindi questo pomerggio andremo da qualche parte, per non sentirci troppo sfigati, come il 99% degli studenti UCSD che vivono con terrore questa settimana... in realtà, a Padova, mi pare di averlo già scritto, uscivo la sera prima di ogni esame, per scaricarmi e per poter fare l'esame al meglio, con la mente libera... vediamo se stasera mi faccio contagiare dalla sindrome da nerd che qui imperversa...
Domani mattina abbiamo anche la presentazione dei progetti di Statisticla Learning... in tale occasione siamo stati divisi in gruppi da 6, di cui 4 devono dividersi le 4 parti di un report scritto e 2 devono preparare ed esporre una presentazione su di uno specifico problema... Io ed Emanuele, per evitare di scrivere il report, ci siamo presi carico della presentazione, che è sul riconoscimento delle migliori feature di alcune immagini ai fini della classificazione ML. Siamo così divertiti dall'idea, che abbiamo invitato un po' di gente a sentire il nostro discorso, che sarà preparato 2 minuti prima di inziare...
Oggi non so nemmeno cosa studiare visto che ho fatto tutto... mi manca solo da fare la facciata di formulario che ci è consentito portare, ma che mi scoccia incredibilmente scrivere, perchè è una perdita di tempo e, come sempre, non la userò... ma non si sa mai!
Oggi il tempo è più che bello, ovvero siamo tornati in piena primavera e mezze maniche, quindi questo pomerggio andremo da qualche parte, per non sentirci troppo sfigati, come il 99% degli studenti UCSD che vivono con terrore questa settimana... in realtà, a Padova, mi pare di averlo già scritto, uscivo la sera prima di ogni esame, per scaricarmi e per poter fare l'esame al meglio, con la mente libera... vediamo se stasera mi faccio contagiare dalla sindrome da nerd che qui imperversa...
Domani mattina abbiamo anche la presentazione dei progetti di Statisticla Learning... in tale occasione siamo stati divisi in gruppi da 6, di cui 4 devono dividersi le 4 parti di un report scritto e 2 devono preparare ed esporre una presentazione su di uno specifico problema... Io ed Emanuele, per evitare di scrivere il report, ci siamo presi carico della presentazione, che è sul riconoscimento delle migliori feature di alcune immagini ai fini della classificazione ML. Siamo così divertiti dall'idea, che abbiamo invitato un po' di gente a sentire il nostro discorso, che sarà preparato 2 minuti prima di inziare...
martedì 11 dicembre 2007
E uno è andato...
Il compito di Statistical Learning di ieri è stato piacevole come un pugno nello stomaco quando sei distratto e non tieni gli addominali duri... 3 esercizi che davano 20, 35, 45 punti rispettivamente, per un totale di 100. Il primo era in arabo, forse veniva da un altro corso: in realtà no, ma non ho avuto nemmeno tempo per farlo in modo sensato. Il 2 era fattibile, ma una delle domande da 5 punti, sarà per l'inglese, ma mi era del tutto oscura... Il 3 era una cosa pertinente con le lezioni, ma 10000 volte più complicato, giusto per confondere meglio le idee. La fortuna, in compiti del genere è che la media della classe è piuttosto bassa, quindi anche se non si fa tutto giusto si può avere un voto soddisfacente, perchè le prestazioni degli studenti sono fittate con una gaussiana e non so come vengano fatti corrispondere punteggi e voti... Bisogna vedere quanto bassa sia la media della classe. Io spero che gli altri (Emanuele a parte) abbiano fatto un disastro... pura mentalità americana: vivi del male degli altri! Mi manca lo spirito "collaborativo" degli esami padovani, quando dai una "dritta" a un amico in difficoltà che potrebbe ripagarti con un'altra dritta o con uno sprizz. Non ricordo nemmeno che sapore abbia lo sprizz. E nemmeno la pizza... in realtà la pizza me la sogno di notte!
Che succede di bello oggi? è il compleanno di Carlo, uno degli italiani a San Diego, di Bologna, cui il mio blog dedica qualche riga di auguri, sperando che lui la legga e mi offra qualcosa in cambio! Stasera forse andremo a festeggiarlo in un ristorante italiano... ci entro sempre con un certo timore nei ristoranti italiani made in USA... vedremo!
Ormai questo blog diventa famoso: è stato citato sul blog di Andrea Tullj, di Teramo, che vive dall'altra parte del viale dell'International House e con cui condividiamo cibo, donne, macchine veloci, alcool, droga, armi, soldi riciclati e invettive contro il concetto di ragazzo programmato solo allo studio e poi al lavoro... il suo blog è questo. Tra parentesi, è quello che un po' somiglia a me ed emanuele.
Che succede di bello oggi? è il compleanno di Carlo, uno degli italiani a San Diego, di Bologna, cui il mio blog dedica qualche riga di auguri, sperando che lui la legga e mi offra qualcosa in cambio! Stasera forse andremo a festeggiarlo in un ristorante italiano... ci entro sempre con un certo timore nei ristoranti italiani made in USA... vedremo!
Ormai questo blog diventa famoso: è stato citato sul blog di Andrea Tullj, di Teramo, che vive dall'altra parte del viale dell'International House e con cui condividiamo cibo, donne, macchine veloci, alcool, droga, armi, soldi riciclati e invettive contro il concetto di ragazzo programmato solo allo studio e poi al lavoro... il suo blog è questo. Tra parentesi, è quello che un po' somiglia a me ed emanuele.
lunedì 10 dicembre 2007
Inizia la settimana dei final!
Oggi, ovverò lunedì, c'è il primo final, tradotto come esame di fine corso, quello di Statistical Learning... In questi due mesi simao diventati esperti in metodi per risolvere problemi di decisione, stima e cassificazione, in altre parole abbiamo imparato ad insegnare ai computer... insegnare cosa? Cose tipo riconoscere tra soggetto e sfondo di un'immagine. Cazzata, direte voi... ma provate a insegnarlo a un pc!
Il voto finale sarà cumulativo del compito di domani, del primo compitino (che emanuele ha fatto meglio di me) e degli homeworks. Spero che il testo dei problemi mi sembri arabo solo per i primi 5 minuti.
Gli studenti, o almeno la maggiorparte di essi, sembrano impazziti per i final... cioè, sono in fibrillazione, e dicono troppo spesso la parola "final", tanto che non la sopporto più. Studio per i final? Quanti final hai? Sei pronto per i tuoi final? Quando sono i tuoi final? Non vedo l'ora che sia finita la settimana dei final...
Non c'è da stupirsi, però, se si considera che molti sanno parlare solo di scuola... che corsi fai? come trovi i tuoi corsi? studi molto per i tuoi corsi?...
Il probema è che molti studenti sono tipo automi addestrati allo studio e basta, e ignorano tutto ciò che esiste al di fuori del campus, o in certi casi al di fuori della biblioteca o della loro camera-bunker...! 12 ore di studio al giorno, studio pignolo fondato sulla quantità e sul concetto "devo andare meglio degli altri, così li frego tutti"... poi magari gli domandi qualsiasi cosa, e dalla risposta si vede che vivono fuori dal mondo...
Quindi, è ovvio che ora non parlino altro de final, visto che negli ultimi due mesi hanno vissuto in funzione di questa settimana.. però che palle, almeno il sabato sera potrebbero concedersi di uscire... forse non si rendono conto di essere in California...
Stasera, una delle mense offriva a soli $4.50 una colazione per invogliare allo studio, dalle 10pm alle 11pm. Muffin, donuts, uova, salsicce, cialde con sciroppo d'acero... Io ed Emanuele abbiamo evitato di uscire per approfittare dell'occasione, per essere poi delusi dalla qualità mediocre. Emanuele ha preso 10 muffin, e ha dovuto pagare $7! Altro che voglia di studiare, a me è venuto sonno, e mi sono chiesto: perchè non sono uscito stasera, solo per aspettare questa colazione? In effetti non sono programmato per studiare la sera, se non ho una cosa urgente da consegnare il giorno dopo!
Il voto finale sarà cumulativo del compito di domani, del primo compitino (che emanuele ha fatto meglio di me) e degli homeworks. Spero che il testo dei problemi mi sembri arabo solo per i primi 5 minuti.
Gli studenti, o almeno la maggiorparte di essi, sembrano impazziti per i final... cioè, sono in fibrillazione, e dicono troppo spesso la parola "final", tanto che non la sopporto più. Studio per i final? Quanti final hai? Sei pronto per i tuoi final? Quando sono i tuoi final? Non vedo l'ora che sia finita la settimana dei final...
Non c'è da stupirsi, però, se si considera che molti sanno parlare solo di scuola... che corsi fai? come trovi i tuoi corsi? studi molto per i tuoi corsi?...
Il probema è che molti studenti sono tipo automi addestrati allo studio e basta, e ignorano tutto ciò che esiste al di fuori del campus, o in certi casi al di fuori della biblioteca o della loro camera-bunker...! 12 ore di studio al giorno, studio pignolo fondato sulla quantità e sul concetto "devo andare meglio degli altri, così li frego tutti"... poi magari gli domandi qualsiasi cosa, e dalla risposta si vede che vivono fuori dal mondo...
Quindi, è ovvio che ora non parlino altro de final, visto che negli ultimi due mesi hanno vissuto in funzione di questa settimana.. però che palle, almeno il sabato sera potrebbero concedersi di uscire... forse non si rendono conto di essere in California...
Stasera, una delle mense offriva a soli $4.50 una colazione per invogliare allo studio, dalle 10pm alle 11pm. Muffin, donuts, uova, salsicce, cialde con sciroppo d'acero... Io ed Emanuele abbiamo evitato di uscire per approfittare dell'occasione, per essere poi delusi dalla qualità mediocre. Emanuele ha preso 10 muffin, e ha dovuto pagare $7! Altro che voglia di studiare, a me è venuto sonno, e mi sono chiesto: perchè non sono uscito stasera, solo per aspettare questa colazione? In effetti non sono programmato per studiare la sera, se non ho una cosa urgente da consegnare il giorno dopo!
venerdì 7 dicembre 2007
Vi presento il Fretless!
Finalmente! Dopo 2 mei di continue ricerche su ebay and craigslist, dopo 2 mesi di aste mollate perchè le offerte salivano troppo, dopo 2 mesi di occasioni rifiutate perchè il venditore non accetta di contrattare sul prezzo... ecco, 2 giorni fa arriva l'occasione che fa per me, su craiglist: Fender Jazz Bass Fretless nero, usato, posseduto da un cinquantenne che abita a 20 minuti da qui e che si è appena assemplato un altro Fender. Telefono, prendo appuntamento per ieri (giovedì), appena dopo la fine delle mie lezioni. Apsetto il giovedì sera, e tornando dall'ultima lezione di Parameter Estimation cado dallo skateboard, rotolando a terra a rimediando un livido sul sedere che non mi permette di stare comodamente seduto senza soffrire, rischio di cadere altre 2 volte (non so perchè, non mi era mai capitato), e armato di fratello, parto con la Saturn verso Encinitas, a nord di La Jolla... Dopo 10 minuti che lo provavo, ho deciso di comprarlo, per la modica somma di 250$, 190 euro, in Italia lo pagherei almeno 2 volte e mezza!
E ora sono entusiasta di avere un basso fretless, per seguire le orme del mio amico Jaco Pastorius!
Sto basso ha un suono eccezionale, almeno a mio avviso, nonostante sia della linea base della Fender... non posso paragonarlo al mio Victor Bailey che ho a casa, perchè sono due concetti diversissimi tra loro, ma già ieri sera ho avuto un po' di sano divertimento! Appena mi abituo a suonare col manico fretless potrò anche evitare di vergognarmi con i vicini...
Basta parlare di basso, che suppongo interessi a pochi, forse solo a Paolo...
Penso che nelle giornate di venerdì scorso, ieri e forse oggi, sarà caduta tutta la pioggia che dovrebbe cadere in un anno, nell'astremo sud della California... non sopporto la pioggia, anche se dicono sia utile. Poi la California non è progettata per la pioggia, in quanto non esistono invenzioni miracolose tipo le tettoie... da noi, se cammini di fianco agli edifici forse non ti bagni, grazie a tettoie e affini... qua, dato che in teoria non dovrebbero servire, non ci sono, e tel aprendi tutta, visto anche che mi dimentico il mio mini-ombrellino a casa...
Questi giorni sono stati di studio matto e disperatissimo, perchè c'era un po' di rioba da consegnare per ieri... credo di non aver studiato mai così tanto in vita mia, e devo evitare di ripeterlo in fururo... almeno, ciò che mi sembrava arabo un paio di giorni fa, ora è stato ben digerito. L'unica parentesi di divertimento da lunedì e ieri, è stata la serata del giovedì al West, posto in cui credo andrò la maggior parte del giovedì. Elia, sei caldamente invitato al West un giovedì sera, potresti divertirti più che al night...
E ora che si fa? Si studia!
E ora sono entusiasta di avere un basso fretless, per seguire le orme del mio amico Jaco Pastorius!
Sto basso ha un suono eccezionale, almeno a mio avviso, nonostante sia della linea base della Fender... non posso paragonarlo al mio Victor Bailey che ho a casa, perchè sono due concetti diversissimi tra loro, ma già ieri sera ho avuto un po' di sano divertimento! Appena mi abituo a suonare col manico fretless potrò anche evitare di vergognarmi con i vicini...
Basta parlare di basso, che suppongo interessi a pochi, forse solo a Paolo...
Penso che nelle giornate di venerdì scorso, ieri e forse oggi, sarà caduta tutta la pioggia che dovrebbe cadere in un anno, nell'astremo sud della California... non sopporto la pioggia, anche se dicono sia utile. Poi la California non è progettata per la pioggia, in quanto non esistono invenzioni miracolose tipo le tettoie... da noi, se cammini di fianco agli edifici forse non ti bagni, grazie a tettoie e affini... qua, dato che in teoria non dovrebbero servire, non ci sono, e tel aprendi tutta, visto anche che mi dimentico il mio mini-ombrellino a casa...
Questi giorni sono stati di studio matto e disperatissimo, perchè c'era un po' di rioba da consegnare per ieri... credo di non aver studiato mai così tanto in vita mia, e devo evitare di ripeterlo in fururo... almeno, ciò che mi sembrava arabo un paio di giorni fa, ora è stato ben digerito. L'unica parentesi di divertimento da lunedì e ieri, è stata la serata del giovedì al West, posto in cui credo andrò la maggior parte del giovedì. Elia, sei caldamente invitato al West un giovedì sera, potresti divertirti più che al night...
E ora che si fa? Si studia!
martedì 4 dicembre 2007
Ma si può studiare a quest'ora?
Dopo ben quattro sere di seguito in cui esco, facendo spesso orari improbabili, questa sera ho deciso di restare a studiare, visto che, tanto per cambiare, domani (giovedì, perchè i prof intercedono sempre) devo consegnare due programmi, che per ora non so ancora come far funzionare...
Dato che dopo le 11 non credo di essere in grado di programmare un bel niente, e visto che gli homework per domani mi sebrano scritti in arabo, ho pensato bene di studiarmi un po' di teoria... ed è ciò che ho fatto fino ad ora, mezzanotte, ora in cui (a meno che non avessi malauguratamente dovuto alzarmi più presto) potrei alzarmi in Italia, non so se a Vicenza in via Pirandello o a Padova in galleria Storione...
A Vicenza farei colazione con la marmellata di nonna, a Padova con una ventina di biscotti del mulino bianco... qua di solito mangio un panino e della frutta per colazione, fatta in piedi, parlando con il tostapane di George, che però non ha più la funzione "toast", ché è rotta...
La colazione a casa, seduto al "mio" posto del tavolo della cucina... Cavolo, è strano pensarci... Ma è strano in modo diverso di quanto non lo fosse anche un mese fa... Ora forse è strana l'idea di fare colazione a casa, non più quella di non farla a casa... è sempre più normale alzarsi ed andare nel mio salotto con vista sull'Oceano. Chissà quando tornerò a casa, quanto ci metterò a riabituarmi... forse mezza giornata, chi può dirlo?
Sono passati quasi 3 mesi, e ne mancano 7. Sembra che manchi tanto, però 3 mesi fa sembrava mancasse tantissimo, e invece è già oggi...
Ma che pensieri mi fa fare studiare alla sera... forse è meglio uscire... voi che dite?
Dato che dopo le 11 non credo di essere in grado di programmare un bel niente, e visto che gli homework per domani mi sebrano scritti in arabo, ho pensato bene di studiarmi un po' di teoria... ed è ciò che ho fatto fino ad ora, mezzanotte, ora in cui (a meno che non avessi malauguratamente dovuto alzarmi più presto) potrei alzarmi in Italia, non so se a Vicenza in via Pirandello o a Padova in galleria Storione...
A Vicenza farei colazione con la marmellata di nonna, a Padova con una ventina di biscotti del mulino bianco... qua di solito mangio un panino e della frutta per colazione, fatta in piedi, parlando con il tostapane di George, che però non ha più la funzione "toast", ché è rotta...
La colazione a casa, seduto al "mio" posto del tavolo della cucina... Cavolo, è strano pensarci... Ma è strano in modo diverso di quanto non lo fosse anche un mese fa... Ora forse è strana l'idea di fare colazione a casa, non più quella di non farla a casa... è sempre più normale alzarsi ed andare nel mio salotto con vista sull'Oceano. Chissà quando tornerò a casa, quanto ci metterò a riabituarmi... forse mezza giornata, chi può dirlo?
Sono passati quasi 3 mesi, e ne mancano 7. Sembra che manchi tanto, però 3 mesi fa sembrava mancasse tantissimo, e invece è già oggi...
Ma che pensieri mi fa fare studiare alla sera... forse è meglio uscire... voi che dite?
domenica 2 dicembre 2007
Arrivata un'altra domenica!
Mi sono alzato da poco e ho fatto tappa in lavanderia, perchè sono ben 2 settimane che non lavo nulla e mi sono finite calze e mutande... più che caricare la lavatrice, odio piegare i panni che escono dall'asciugatrice: troppo tempo sprecato! Mamma, dove sei quando devo piegare i panni?
Ieri sera mi sono annoiato un sacco, perchè, insieme ad Emanuele, altri italiani e non, sono andato a una festa privata (dicono del surf club), in una casa tra il campus e San Diego. La festa era penosa: c'era un sacco di gente molto più piccola di me, tipo 18 anni di media, la casa era minuscola, e si doveva stare per lo più in giardino, una distesa di fango. Per giunta faceva freddino, e non c'era nulla da bere, solo un barile di birra amara da fare schifo: ma tanto agli americani, per ubriacarsi va bene qualsiasi cosa... perchè il 90% delle persone va alle feste solo per ubriacarsi. Cioè, non è che uno va a una festa e poi si ubriaca perchè capita, ci va solo per ubriacarsi... questo ovviamente riguarda per lo più gli under 21, frustrati perchè sono anni che guidano (la patente si prende a 16 anni), ma non possono andare in nessun pub, discoteca o simile...
Risultato: dopo mezz'ora ce ne siamo andati via... comincerò a fidarmi di meno delle feste private,perchè spesso sono organizzate proprio male!
Molto meglio andare nei club, di cui Pacific Beach a Downtown San Diego abbondano: le serate di giovedì e venerdì lo hanno dimostrato. Giovedì siamo andati alla serata universitaria del club West, che si tiene ogni giovedì ed è piena di studenti e non over 21, e l'atmosfera e niente male, e ti permette di conoscere persone anche non ubriache marce. Venerdì siamo andati in "discoteca" in downtown, per la festa di compleanno di una che abbiamo conosciuto il giorno prima. Più che una discoteca è un pizza-club, dove fanno pizze fino alle 2 di notte (chiusura dei locali), pizze che non ho il coraggio di assaggiare! Il posto è... niente male!
Io ed Emanuele ci eravamo ripromessi di andare in giro a scoprire locali a San Diego e dintorni, e per fortuna stiamo mantenendo la parola!
Invece sono sempre più stupito da come passino i weekend buona parte degli americani e non (soprattutto gli asiatici) studenti della UCSD: studiando! Poi adesso si avvicina la settimana degli esami (gli esami sono in un unico appello, concentrati tra il 9 e il 14 dicembre), molte persone si recluderanno in casa per i prossimi 12 giorni, dopo essere stati reclusi per i 2 mesi passati, ovviamente...
Una cosa mi ha stupito: la cena organizzata ieri sera dal mio coinqulino eremita George: c'erano un po' di amici suoi, e hanno preteso di cucinare cibo italiano, che ho ben evitato di assaggiare. Spaghetti, con carne macinata e barattoli di sugo pronto all'aglio arrostito, barattoli con disegnata la nostra penisola, che assicurano all'acquirente che al loro interno c'è autentico cibo italiano! Sugo all'aglio arrosto... a cui hanno aggiunto almeno un aglio intero tagliato a cubetti e un paio di cipolle... perchè spono convinti che noi italiani carichiamo tutto con vagonate di aglio e cipolla... ho provato a spiegarli che da noi non funziona così, ma credo che abbiano pensato: ma è italiano questo? sopratutto perchè non accompagno la pasta con... pane all'aglio, 100% italiano!
Basta, i panni nella lavatrice mi chiamano: è il turno dell'asciugatrice, e poi mi metto a studiare!
Ieri sera mi sono annoiato un sacco, perchè, insieme ad Emanuele, altri italiani e non, sono andato a una festa privata (dicono del surf club), in una casa tra il campus e San Diego. La festa era penosa: c'era un sacco di gente molto più piccola di me, tipo 18 anni di media, la casa era minuscola, e si doveva stare per lo più in giardino, una distesa di fango. Per giunta faceva freddino, e non c'era nulla da bere, solo un barile di birra amara da fare schifo: ma tanto agli americani, per ubriacarsi va bene qualsiasi cosa... perchè il 90% delle persone va alle feste solo per ubriacarsi. Cioè, non è che uno va a una festa e poi si ubriaca perchè capita, ci va solo per ubriacarsi... questo ovviamente riguarda per lo più gli under 21, frustrati perchè sono anni che guidano (la patente si prende a 16 anni), ma non possono andare in nessun pub, discoteca o simile...
Risultato: dopo mezz'ora ce ne siamo andati via... comincerò a fidarmi di meno delle feste private,perchè spesso sono organizzate proprio male!
Molto meglio andare nei club, di cui Pacific Beach a Downtown San Diego abbondano: le serate di giovedì e venerdì lo hanno dimostrato. Giovedì siamo andati alla serata universitaria del club West, che si tiene ogni giovedì ed è piena di studenti e non over 21, e l'atmosfera e niente male, e ti permette di conoscere persone anche non ubriache marce. Venerdì siamo andati in "discoteca" in downtown, per la festa di compleanno di una che abbiamo conosciuto il giorno prima. Più che una discoteca è un pizza-club, dove fanno pizze fino alle 2 di notte (chiusura dei locali), pizze che non ho il coraggio di assaggiare! Il posto è... niente male!
Io ed Emanuele ci eravamo ripromessi di andare in giro a scoprire locali a San Diego e dintorni, e per fortuna stiamo mantenendo la parola!
Invece sono sempre più stupito da come passino i weekend buona parte degli americani e non (soprattutto gli asiatici) studenti della UCSD: studiando! Poi adesso si avvicina la settimana degli esami (gli esami sono in un unico appello, concentrati tra il 9 e il 14 dicembre), molte persone si recluderanno in casa per i prossimi 12 giorni, dopo essere stati reclusi per i 2 mesi passati, ovviamente...
Una cosa mi ha stupito: la cena organizzata ieri sera dal mio coinqulino eremita George: c'erano un po' di amici suoi, e hanno preteso di cucinare cibo italiano, che ho ben evitato di assaggiare. Spaghetti, con carne macinata e barattoli di sugo pronto all'aglio arrostito, barattoli con disegnata la nostra penisola, che assicurano all'acquirente che al loro interno c'è autentico cibo italiano! Sugo all'aglio arrosto... a cui hanno aggiunto almeno un aglio intero tagliato a cubetti e un paio di cipolle... perchè spono convinti che noi italiani carichiamo tutto con vagonate di aglio e cipolla... ho provato a spiegarli che da noi non funziona così, ma credo che abbiano pensato: ma è italiano questo? sopratutto perchè non accompagno la pasta con... pane all'aglio, 100% italiano!
Basta, i panni nella lavatrice mi chiamano: è il turno dell'asciugatrice, e poi mi metto a studiare!
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