lunedì 28 aprile 2008

San Francisco, Marcus Miller, Lorenzo e Silvia

Questa volta mi sono innamorato di San Francisco... avventura breve (viaggio di 1100 miglia, 1800km in 3 giorni e mezzo) ma intensa e indimenticabile!
Non so da dove iniziare il mio resoconto, se non, banalmente, dall'inizio... ma non voglio essere banale, quindi niente resoconto e niente ordine cronologico.
Una cosa a caso, tanto per scaldare le dita... Silvia mi ha regalato i biglietti per il concerto di Marcus Miller!!! La sorpresa più bella che abbia mai ricevuto, resa ancora più bella dal fatto che lei l'abbia pensato per me! Concerto fenomenale, foto con Marcus Miller che metterò come
immagine personale di Skype, Messenger, Facebook, un basso dal suono incredibile, una bionda con occhi azzurri figa e innamorata di fianco a me, musicisti di grande calibro tra i quali spicca l'imponente e sudatissimo batterista Poogie Bell, un repertorio da paura: Blast per aprire alla grande, Jean Pierre (dai tempi con Miles Davis), Panther, People Make the World Go Round... penso che tutti conosciate questi pezzi! Commovente!
E questa è stata la serata di venerdì, allo Yoshi jazz club di San Francisco... ma tutto era iniziato molto prima, con un lungo viaggio, che in teoria sarebbe dovuto essere lungo la 1 e non la 101. In realtà avrei potuto guardare una qualsiasi mappa su carta o Internet per accorgermi della mia ignoranza. Fatto sta che a un certo punto Silvia mi ha fatto notare il mio errore (perchè non prima di partire?), e dopo lunghe peripezie, sono riuscito ad abbandonare la 101, tagliando verso il Pacifico, fino alla strada panoramica che si snoda lungo la costa, con tutte le viste che ne derivano... e un vento non indifferente!
San Francisco, che dire di San Francisco? è una città meravigliosa, forse sono stato troppo frettoloso nel dire che NY è mille volte meglio... New York è impressionante, ma San Francisco ha una personalità che lascia il segno.
Una cosa che mi ero perso la scorsa volta, ma che non mi sono lasciato sfuggire per una seconda, è Lombrad Street, in particolare il tratto che la rende la strada più tortuosa del mondo, con 8 tornanti in un isolato: in quel punto, la strada sarebbe stata così ripida che i tornanti sono stati l'unica soluzione praticabile, una soluzione che attrae un mare di turisti, di sicuro odiati dai ricchi abitanti. Ma chi se ne frega, nessuno avrebbe potuto negarmi di avere le foto in cui sbuco dal finsetrino della macchina, anche se non era la amata Saturn.
Non si può immaginare di andare a San Francisco e non attraversare il Golden Gate, sia in auto che a piedi, prendendosi una quantità di vento che assicura almeno un minimo di raffreddore. Non si può nemmeno evitare il Peer 39, per salutare i puzzolenti e grassi leoni marini e mangiare da Bubba Gump. E non si può fare a meno di spendere ore semplicemente passeggiando mano nella mano per Union Square, Market Street a tutta Downtown, un ambiente reso suggestivo e unico delle salite e discese, dagli edifici nuovi e vecchi, dai tradizionali cable cars, dal mescolarsi di ricchi turisti o cittadini che fanno shopping e di tantissime persone cui la dea fortuna ha sorriso un po' meno e di cui il dio denaro ogni giorno si fa beffe, gli homeless. Ringrazio di essere nel primo gruppo, cercando di mettermi la coscienza a posto elargendo qualche tip.
Tornando ai racconti, stavolta ho portato Silvia sulla cable car, il tradizionale tram di legno che arranca sulle salite con i passeggeri appesi. Cinque dollari per un breve giro e un biglietto formato gigante da tenersi come ricordo. Fortuna che un ragazzo mi ha dato i biglietti gratis perchè era di fretta e non aveva tempo di fare la fila. Mentre eravamo in fila, ho dato 37cent (tutto ciò che avevo in contanti) a un homeless che suonava blues, che in un quarto d'ora non si è beccato altro da tutti i turisti in attesa del cable car. Quando ha contato i soldi, li ha buttati incazzato col mondo in un cestino della spazzatura... avrebbe dovuto tenerseli anzichè buttarli, ma se almeno altre 10 persone avessero dato gli spiccioli avrebbe potuto mangiarsi un pezzo di pizza.
In un modo e nell'altro, gli homeless rientrano nei discorsi, visto che la città ne è piena... almeno non fa freddo come a NY.
Dimenticavo quasi di dire dei tre pasti fatti da Lori's Diner, uno di quei posti americani con hamburgers e colazioni abbondantissime, ambientato negli anni 50. Prima di partire avevo detto tanto per dire che ci sarei andato tre volte, e lo ho fatto. E anche Ghirardelli! La famosa fabbrica di cioccolata e gelato, dove ho mangiato la mia coppa in 3 minuti e quella di Silvia in 2, senza aver tempo di sentire i sapori.
Boh, come comunicare le emozioni di questo weekend-regalo di compleanno? Non sono così bravo a scrivere, faccio ingegneria, un mondo dove basta saper dire tanto, poco, brutto, bello. Come descrivere una passeggiata sul Golden Gate ammirando la Bay con Downtown sullo sfondo? Come spiegare quanto è sfizioso scendere per Lombard street o salire sul cable car? Come dipingere lo spettacolo del Golden Gate al tramonto? Come farvi vivere il sali e scendi continuo di San Francisco? Queste emozioni rimangono solo a noi che le abbiamo vissute... come posso raccontarle a parole? Ed è ancora più difficile raccontare come è stato bello con la mia bimbetta, che ha saputo aggiungere a San Francisco qualche suo magico ingrediente segreto...

7 commenti:

Nicola ha detto...

mitico!

Anonimo ha detto...

te l'ho già detto qual'è il tuo futuro (se non ingrana l'ingegneria)...

Anonimo ha detto...

a sto punto devo ascoltarmi qualche pezzo di miller...

Anonimo ha detto...

ciao lorenzooooooooooooooooooooo

Lorenzo ha detto...

ciao Giovanni! Finalmente appari sul mio blog! Ricambierò dandoti una monetina da un quarto di dollaro quando suonerai in corso Palladio

Anonimo ha detto...

la notizia del senza tetto che ha gettato via le monetine mi ha lasciato sconvolto!!! ...non ci credo non e' assolutamente possibile e' qualcosa che va' contro le leggi della fisica!!! ma sei sicuro che fosse veramente un senza tetto???

Gioele

Paola ha detto...

bè sarà stato un homeless schizzinoso!!
non c'é più religione!