Ah, no... giusto, non siamo più nel Cinquecento! Fatto sta che tra circa un mese atterrerò per la prima volta nella città più grande degli USA!! Probabilmente la seconda metropoli più popolosa del mondo non se ne accorgerà nemmeno, perchè, visti i suoi 22 milioni di abitanti, persona più persona meno non cambia nulla... Ma Lorenzo Coviello lascerà il suo segno, anche se deve ancora decidere come! Probabilmente disegnerà una tipica anatra-pinguino sul naso della Statua della Libertà...
Abbiamo prenotato oggi pomeriggio, dopo giorni di ricerche e confronti, con i prezzi che salivano in modo lento ma costante... Il nostro hotel non avrà nulla a che vedere col livello cui mi sono abituato a Las Vegas, ma sarà un alberghetto di Brooklin, a ben 5 miglia da Manhattan: fortuna che a NY la metropolitana è attiva tutta la notte (con fermata a 200 metri dall'hotel)... e fortuna anche che i locali chiudono a orari normali, ovvero di mattina!!! Almeno in una città riescono ancora a ragionare... ragionare a metà, mi correggo, perchè non si può ovviamente bere all'aperto!
L'avventura newyorkese durerà ben una settimana, a partire da domenica 23 Marzo, e i co-protagonisti saranno l'intrepido Emanuele (che ci è già stato a Natale), la bellissima Silvia, e 3 simpatici nuovi amici bocconiani che sono arrivati a UCSD questo trimestre. Si tratta di Gioele (notevole consumatore di alcool e double baconcheeseburgers), e delle donzelle Livia e Paola, quest'ultima spesso vittima di scherzi da soldati. In media si crede che gli studenti della Bocconi siano tutti fighetti e con la puzza sotto il naso, ma questi sono l'eccezione che conferma la regola, tanto che riescono ad apprezzare l'ironia di me ed Emanuele.
L'itinerario dei vari giorni è ancora un punto di domanda, ma non mancheranno le tappe obbligate della Statua della Libertà, Time Square, Central Park (i laghetti non saranno ghiacciati e vedremo le paperelle... ma dove sono quando l'acqua è ghiacciata?), il Bronx (per giocare una partita di street-basketball contro una squadra locale) , il ponte di Brooklin (che attraverseremo masticando una delle omonime gomme), Ground Zero, Piccola Italia e Piccola Cina, il Metropolitan (da visitare in 5 minuti) e mi sono stufato di elencare.
Ma NY è una città viva 24 ore su 24, con alcuni dei club più belli degli USA, con i musical di Broadway e vedremo cosa ci riserveranno le serate... e di mattina potremmo addirittura fare colazione leggendo il New York Times fresco di stampa: sono soddisfazioni, eh!
Intanto, invece di implementare una rete neurale di Hopfield che risolva il problema NP-hard dell'assegnazione ottima dei canali wireless tra gli access points dell'edificio di Computer Engineering (boh mi direte, e spesso anche io dico boh...), potrei investire il mio tempo pianificando le giornate a Nuova York, una città finora vista solo in TV e sui giornali (e in Internet, vabbè) di cui vi propongo una sottile vista dello skyline...
lunedì 25 febbraio 2008
venerdì 22 febbraio 2008
Studio stupido studio
Finalmente l'attesissimo post! Sono due i motivi che mi hanno spinto a ritardarne così a lungo la pubblicazione. Il primo motivo è l'inspiegabile numero di commenti che hanno arricchito il post di San Valentino, quasi 50, riguardo i più disparati argomenti, senza veri legami logici: volevo arrivare a vedere fin dove si sarebbero spinti! L'altro motivo è che da lunedì ho passato tutto (e dico tutto) il tempo a studiare, per i corsi e per questa maledetta tesi. Del tipo che mi alzo la mattina, studio fino a ora di pranzo, poi vado a lezione, poi dal prof, poi studio, ceno, esco un po', studio fino alle 3 di notte. Ogni tanto tocca farlo, soprattutto se si ha una montagna di cose accumulate che non si trova mai il tempo di smaltirle. Ovviamente il tempo non è bastato a smaltire più o meno nulla, quindi non ha senso stressarsi ulteriormente, visto che la concetrazione viene spesso a mancare.
Intanto la tesi avanza a gonfie vele... sì, se con avanza intendiamo "rimane ferma" e con gonfie vele intendiamo "senza speranze di prossimi e magici sviluppi". Cioè, io mi aspettavo di trovare questo gruppo di ricerca sul cognitive networking, un gruppo con progetti attivi, che mi potesse assegnare un ruolo e che potesse indirizzarmi tra i mille perigli delle reti intelligenti. In realtà, a parte alcuni testbeds e un database che traccia tutte le comunicazioni wireless delle UCSD, non ho trovato proprio nulla. Fortuna che posso contare sull'aiuto del dottorando Nicola Baldo (che è simpatico e che ha organizzato una festa a casa sua domani), che cerco di considerare mio maestro di vita, e dell'interessamento del prof Bhaskar Rao, uno che nel suo campo ci sa davvero fare, che mi segue in quanto mi firma i crediti di tesi da 5 mesi a questa parte. Boh, speriamo che questa fase iniziale duri poco e mi porti su una strada magari impervia, tortuosa, senza aree di servizio, ma con una via di uscita...
Della tesi di Emanuele non so che dire, perchè non parliamo mai di tesi, anche se studiamo sempre insieme...
Bah, da oggi abbiamo deciso che studieremo un po' di meno, sennò potremo diventare troppo intelligenti...
Una cazzata interessante: il mio coinquilno George, il cinese-american che sta sempre o fuori o in camera, ha attaccato una decorazione di polistirolo alla porta, con delle foto, delle spille... niente di che, niente di male. Però c'è qulacuno che non gradisce ciò e gli continua a fare buchi e a staccare pezzi, fino a distruggerla completamente questa mattina. Cioè, non dimentichiamo che stiamo parlando di gente che ha più di 20 anni. Sarebbe come se andassi da una mia amica e le bucassi le gomme delle bici solo perchè mi dà fastidio che ha attaccato dei fiocchi rosa sul cestino... ma quando cresceranno questi americani? Quando passeranno dai dispettucci alle ragazzine?
A proposito, ieri, mentre ero a lezione mi sono ripromesso di scriverlo nel prossimo post, e il prossimo post è questo... nelle lezioni del corso di wireless systems ci sono molti orientali. Normale, come in tutti i corsi di ingegneria alla UC. La cosa buffa è che, durante le lezioni del prof Acampora, hanno la predilezione di schiacciare dei pisolini... L'attenzione cala, le palpebre anche, la testa tende a cadere indietro, impedendoli di addormentarsi surante il primo minuto, ma poi il sonno ha la meglio, e dormono come angioletti, seduti composti. Mi trattengo sempre dal ridere...
ma almeno loro non hanno sonno a tutte le ore, come il sottoscritto... mi consola il fatto che io almeno ho una vita sociale, cosa non scontata qui a UCSD, come voi tutti ormai sapete.
Stasera dovremmo andare a una festa, che spero non sia noiosa... nel frattempo devo decidere come impiegare il mio tempo, in questo uggioso pomeriggio di fine febbraio. Alla faccia della California dove fa sempre caldo e dove basta una maglietta anche di inverno. Forse quando ce lo hanno detto, intendevano dire che allo studente medio della UC basta una maglietta, in quanto sta tutto il tempo in camera, in biblioteca, o a lezione... Giusto una giacchina leggera per quando si sposta dall'aula alla biblioteca e deve camminare per un chilometro (essendo il campus enorme).
Potrei passare il pomeriggio studiando o giocando alla mia nuova droga (questo simpatico giochino).
Intanto la tesi avanza a gonfie vele... sì, se con avanza intendiamo "rimane ferma" e con gonfie vele intendiamo "senza speranze di prossimi e magici sviluppi". Cioè, io mi aspettavo di trovare questo gruppo di ricerca sul cognitive networking, un gruppo con progetti attivi, che mi potesse assegnare un ruolo e che potesse indirizzarmi tra i mille perigli delle reti intelligenti. In realtà, a parte alcuni testbeds e un database che traccia tutte le comunicazioni wireless delle UCSD, non ho trovato proprio nulla. Fortuna che posso contare sull'aiuto del dottorando Nicola Baldo (che è simpatico e che ha organizzato una festa a casa sua domani), che cerco di considerare mio maestro di vita, e dell'interessamento del prof Bhaskar Rao, uno che nel suo campo ci sa davvero fare, che mi segue in quanto mi firma i crediti di tesi da 5 mesi a questa parte. Boh, speriamo che questa fase iniziale duri poco e mi porti su una strada magari impervia, tortuosa, senza aree di servizio, ma con una via di uscita...
Della tesi di Emanuele non so che dire, perchè non parliamo mai di tesi, anche se studiamo sempre insieme...
Bah, da oggi abbiamo deciso che studieremo un po' di meno, sennò potremo diventare troppo intelligenti...
Una cazzata interessante: il mio coinquilno George, il cinese-american che sta sempre o fuori o in camera, ha attaccato una decorazione di polistirolo alla porta, con delle foto, delle spille... niente di che, niente di male. Però c'è qulacuno che non gradisce ciò e gli continua a fare buchi e a staccare pezzi, fino a distruggerla completamente questa mattina. Cioè, non dimentichiamo che stiamo parlando di gente che ha più di 20 anni. Sarebbe come se andassi da una mia amica e le bucassi le gomme delle bici solo perchè mi dà fastidio che ha attaccato dei fiocchi rosa sul cestino... ma quando cresceranno questi americani? Quando passeranno dai dispettucci alle ragazzine?
A proposito, ieri, mentre ero a lezione mi sono ripromesso di scriverlo nel prossimo post, e il prossimo post è questo... nelle lezioni del corso di wireless systems ci sono molti orientali. Normale, come in tutti i corsi di ingegneria alla UC. La cosa buffa è che, durante le lezioni del prof Acampora, hanno la predilezione di schiacciare dei pisolini... L'attenzione cala, le palpebre anche, la testa tende a cadere indietro, impedendoli di addormentarsi surante il primo minuto, ma poi il sonno ha la meglio, e dormono come angioletti, seduti composti. Mi trattengo sempre dal ridere...
ma almeno loro non hanno sonno a tutte le ore, come il sottoscritto... mi consola il fatto che io almeno ho una vita sociale, cosa non scontata qui a UCSD, come voi tutti ormai sapete.
Stasera dovremmo andare a una festa, che spero non sia noiosa... nel frattempo devo decidere come impiegare il mio tempo, in questo uggioso pomeriggio di fine febbraio. Alla faccia della California dove fa sempre caldo e dove basta una maglietta anche di inverno. Forse quando ce lo hanno detto, intendevano dire che allo studente medio della UC basta una maglietta, in quanto sta tutto il tempo in camera, in biblioteca, o a lezione... Giusto una giacchina leggera per quando si sposta dall'aula alla biblioteca e deve camminare per un chilometro (essendo il campus enorme).
Potrei passare il pomeriggio studiando o giocando alla mia nuova droga (questo simpatico giochino).
giovedì 14 febbraio 2008
Un'occasione per scrivere un po'...
La festa degli innamorati e non... qua è veramente come nei simpson in cui ognuno può mandare una busta con una letterina, e magari anche dei cioccolatini, a tutti i suoi Valentini, le sue Valentine, o magari un po' di Valentinie un po' di Valentine... la California è uno degli stati più aperti da questo punto di vista, per chi non lo sapesse. Poi magari uno non riceve nulla, come il povero Ralph Winchester, e ci rimane male, finchè Lisa non interviene con il suo bigliettino ferroviario "mi hai ac-ciuff-ciuff-ato ecc ecc". Le diverse residenze on-campus organizzano un simpatico servizio di raccolta di biglietti, che vengono consegnati direttamente, in modo molto discreto, nelle cassette postali, tra cui la #923941, condivisa da me ed Emanuele, che ne abbiamo una in due essedo fratelli.
Entrambi abbiamo avuto un regalo da un amante segreto, appurato poi essere Mark! Intanto ho appena mangiato la barretta cioccolato e noccioline e un altro cioccolatino, guardandomi bene dal biscotto al burro d'arachidi, che regalerò a Trevor.
La mensa ha addirittura prodotto biscotti a forma di cuore, buoni a patto di staccare la glassa rosa e tossica che li ricopre!
Magari, nelle 12 ore di studio e reclusione giornaliere, quesi UCSD students trovano un po' di svago...
Io, non interessato ad alcuna Valentina, sono in attesa della mia bellissima Silvia! Tra corsi e impegni vari per tesi ci siamo organizzati un po' all'ultimo e ci vedremo tra un paio d'ore, per colpa della su acoinquilina che si è presa in ritardo... avrei preferito portarla una serata alle Hawaii a mangiare pesce da me pescato con le mani... ma il bellissimo palloncino a forma di cuore che le ho comprato aspetta orgoglioso in camera mia, e sarà un ottimo sostituto a qualsiasi cornice ambientale!
Di Emanuele dico solo che mangerà cibo Koreano... uuuuuuh! clap clap clap! uuuuuh! applausi e urletti come nelle commedie a puntate made in USA.
Quanto sono fortunate! Chissà se se ne rendono conto fino in fondo...
Ma la più fortunata è mamma, che dopo 29 anni ha un marito innamorato di lei al 100%, come pochi al mondo: ancora più fortunata di Marge con Homer e di Louise con Peter Griffin... Papà, regalone a me...
Chissà chi è la fortunata che uscirà con Carrot Top, chissà Immanuel, chissà l'orientabile, chissà le gemelle messicane, chissà Elia, chissà lo stereo da 870€ di Elia che potrebbe pompare per l'occasione la voce e la chitarra di George Benson in Love Ballad...
Festa condivisa o rifiutata dalle persone, innamorate o non innamorate, ricambiate o non ricambiate, fortunate o sfortunate, San Valentino è un'occasione per esercitare la mia abilità giornalistica, che mi sarà utile quando non troverò lavoro come ingegnere, o per arrotondare i 1000€ che mi daranno per stare 8 ore davanti a un computer... urgono altri progetti!!!
Intanto Mc Kay mi dice che i risultati che si ottengono con una unsupervised neural network sono sorprendenti... sinceramente, muoio dalla voglia non solo di naufragare, ma addirittura di annegare, in un mare di discorsi complicatissimi...
Entrambi abbiamo avuto un regalo da un amante segreto, appurato poi essere Mark! Intanto ho appena mangiato la barretta cioccolato e noccioline e un altro cioccolatino, guardandomi bene dal biscotto al burro d'arachidi, che regalerò a Trevor.
La mensa ha addirittura prodotto biscotti a forma di cuore, buoni a patto di staccare la glassa rosa e tossica che li ricopre!
Magari, nelle 12 ore di studio e reclusione giornaliere, quesi UCSD students trovano un po' di svago...
Io, non interessato ad alcuna Valentina, sono in attesa della mia bellissima Silvia! Tra corsi e impegni vari per tesi ci siamo organizzati un po' all'ultimo e ci vedremo tra un paio d'ore, per colpa della su acoinquilina che si è presa in ritardo... avrei preferito portarla una serata alle Hawaii a mangiare pesce da me pescato con le mani... ma il bellissimo palloncino a forma di cuore che le ho comprato aspetta orgoglioso in camera mia, e sarà un ottimo sostituto a qualsiasi cornice ambientale!
Di Emanuele dico solo che mangerà cibo Koreano... uuuuuuh! clap clap clap! uuuuuh! applausi e urletti come nelle commedie a puntate made in USA.
Quanto sono fortunate! Chissà se se ne rendono conto fino in fondo...
Ma la più fortunata è mamma, che dopo 29 anni ha un marito innamorato di lei al 100%, come pochi al mondo: ancora più fortunata di Marge con Homer e di Louise con Peter Griffin... Papà, regalone a me...
Chissà chi è la fortunata che uscirà con Carrot Top, chissà Immanuel, chissà l'orientabile, chissà le gemelle messicane, chissà Elia, chissà lo stereo da 870€ di Elia che potrebbe pompare per l'occasione la voce e la chitarra di George Benson in Love Ballad...
Festa condivisa o rifiutata dalle persone, innamorate o non innamorate, ricambiate o non ricambiate, fortunate o sfortunate, San Valentino è un'occasione per esercitare la mia abilità giornalistica, che mi sarà utile quando non troverò lavoro come ingegnere, o per arrotondare i 1000€ che mi daranno per stare 8 ore davanti a un computer... urgono altri progetti!!!
Intanto Mc Kay mi dice che i risultati che si ottengono con una unsupervised neural network sono sorprendenti... sinceramente, muoio dalla voglia non solo di naufragare, ma addirittura di annegare, in un mare di discorsi complicatissimi...
martedì 12 febbraio 2008
Giro di boa...
Sono partito il 9 settembre, il mio visto scade il 15 luglio, oggi è il 12 febbraio. Metà precisa, giro di boa... Sono arrivato qui in un'altra epoca, così lontana da oggi, mi sembra quasi di essere a casa, anche se forse a casa non mi ci sentirò mai, in questo paese così diverso dal mio, in cui viene riconosciuto il merito di chi si dà da fare, in cui non esiste l'amicizia (la visita di Elia mi ha ricordato il significato di questa abusata parola), in cui le persone sono tanto brave a rispettare le file e il cui governo è così bravo a non rispettare gli altri popoli, in cui le macchine sono enormi e consumano un sacco di benzina economica, ci sono 10 catene di hamburgers, i locali chiudono alle 2 e ti arrestano se sei ubriaco, tutti sanno chi ha segnato dei touch-down al Superbowl e magari pensano che Dante sia un cantante spagnolo.
A volte mi sembra che manchino ancora 5 mesi, altre volte che manchino solo 5 mesi. Cambia solo una parola... probabilmente, quando tornerò, sarò cointentissimo di tornare nel paese migliore del mondo (l'Italia, ndr), ma altrettanto probabilente mi verrà presto la nostalgia della California.
Ad ogni modo, di una cosa sono sicuro: fare domanda per la UC è stata la cosa migliore che abbia mai fatto nella mia vita! Non solo il fatto in sè di andare 10 mesi alla UC, ma tutte le cose annesse e connesse, tutto ciò che ci ha girato intorno, tutti i dettagli apparentemente piccoli e inizialmente insignificanti che hanno dato un nuovo sapore alle mie giornate, mi hanno dato una nuova dose di entusiasmo, hanno cambiato il mio modo di pensare, mi hanno slegato da vecchi e stupidi schemi mentali... Ricordo la prima lezione del corso di preparazione al TOEFL (Test Of English as Foreign Language), in cui io ed Emanuele abbiamo inziato a prendere in giro Silvia, così impacciata con l'inglese... ha dato un nuovo sapore alle mie giornate!
Quindi, non so dove mi porterà tutto ciò, ma è sicuro che non avrei dovuto farne almeno! E lo stesso vale anche per Emanuele, mi permetto di generalizzare. Il vecchio Emanuele era solo la seconda persona migliore del mondo, superato dal nuovo Emanuele. Lo adulo solo perchè così quando andiamo a mangiare fuori a faccio finta di pagare, lui mi ferma la mano dicendo " no no" per pagare lui, per poi lottare fino all'ultimo sangue uno contro l'altro per non fare pagare il fratello, entrando fino nella cucina del ristorante e sbattendoci addosso pentole di acqua bollente, coltelli automatici, piatti di vetro... Ah no, mi sa che quelli erano Peter Griffin e il pollo gigante!!!
Ed Elia se ne andato, maledizione! Con lui il divertimento e la stupidità sono andate quasi in overflow... quando ciò accadrà, per noi sarà un problema, quasi come mamma ha previsto un po' di tempo fa... "Ragazzi, tra un po' rimarrete in 2 a ridere l'uno dell'altro", con Elia che internviene "No, riderò anche io!".
L'ultimo giorno utile Elia è stato portato da me, Emanuele e Silvia a mangiare pizza italiana a Beverly Hills. A no, in realtà eravamo andati a LA, la pizza è solo un caso. Poi lo abbiamo portato ad Hollywwod, che in realtà è un quartiere di merda, ma abbiamo visto la scritta HOLLIWOOD da lontanissimo, senza poterci sedere sulla H.
Oggi ho fatto il midterm di Signal Processing... credo che avrei dovuto farlo meglio... dovrei anche impegnarmi sul serio per sta tesi, se solo capissi cosa devo fare... e detto ciò, chiudo...
A volte mi sembra che manchino ancora 5 mesi, altre volte che manchino solo 5 mesi. Cambia solo una parola... probabilmente, quando tornerò, sarò cointentissimo di tornare nel paese migliore del mondo (l'Italia, ndr), ma altrettanto probabilente mi verrà presto la nostalgia della California.
Ad ogni modo, di una cosa sono sicuro: fare domanda per la UC è stata la cosa migliore che abbia mai fatto nella mia vita! Non solo il fatto in sè di andare 10 mesi alla UC, ma tutte le cose annesse e connesse, tutto ciò che ci ha girato intorno, tutti i dettagli apparentemente piccoli e inizialmente insignificanti che hanno dato un nuovo sapore alle mie giornate, mi hanno dato una nuova dose di entusiasmo, hanno cambiato il mio modo di pensare, mi hanno slegato da vecchi e stupidi schemi mentali... Ricordo la prima lezione del corso di preparazione al TOEFL (Test Of English as Foreign Language), in cui io ed Emanuele abbiamo inziato a prendere in giro Silvia, così impacciata con l'inglese... ha dato un nuovo sapore alle mie giornate!
Quindi, non so dove mi porterà tutto ciò, ma è sicuro che non avrei dovuto farne almeno! E lo stesso vale anche per Emanuele, mi permetto di generalizzare. Il vecchio Emanuele era solo la seconda persona migliore del mondo, superato dal nuovo Emanuele. Lo adulo solo perchè così quando andiamo a mangiare fuori a faccio finta di pagare, lui mi ferma la mano dicendo " no no" per pagare lui, per poi lottare fino all'ultimo sangue uno contro l'altro per non fare pagare il fratello, entrando fino nella cucina del ristorante e sbattendoci addosso pentole di acqua bollente, coltelli automatici, piatti di vetro... Ah no, mi sa che quelli erano Peter Griffin e il pollo gigante!!!
Ed Elia se ne andato, maledizione! Con lui il divertimento e la stupidità sono andate quasi in overflow... quando ciò accadrà, per noi sarà un problema, quasi come mamma ha previsto un po' di tempo fa... "Ragazzi, tra un po' rimarrete in 2 a ridere l'uno dell'altro", con Elia che internviene "No, riderò anche io!".
L'ultimo giorno utile Elia è stato portato da me, Emanuele e Silvia a mangiare pizza italiana a Beverly Hills. A no, in realtà eravamo andati a LA, la pizza è solo un caso. Poi lo abbiamo portato ad Hollywwod, che in realtà è un quartiere di merda, ma abbiamo visto la scritta HOLLIWOOD da lontanissimo, senza poterci sedere sulla H.
Oggi ho fatto il midterm di Signal Processing... credo che avrei dovuto farlo meglio... dovrei anche impegnarmi sul serio per sta tesi, se solo capissi cosa devo fare... e detto ciò, chiudo...
mercoledì 6 febbraio 2008
Quella volta di Las Vegas
E finalmente l'incallito giocatore di poker è andato in pellegrinaggio nel santuario del gioco d'azzardo. Si è messo in gioco al torneo delle 1pm della poker room dell'Excalibur, ha perso con onore contro avversari più incalliti di lui, mentre i suoi amici si abbuffavano al Sunday Brunch del Luxor.
Il weekend a Las Vegas con Elia è finito già da 3 giorni, ma non ho mai avuto più di 5 minuti di seguito per raccontarlo... Un weekend speciale e votato alla comicità, necessaria per sdrammatizzare l'abbigliamento così elegante, che ci conferiva un'aura di eccessiva serietà.
Abbiamo scelto di pernottare al Luxor, non so perchè, forse perchè tra gli hotel dal prezzo accettabile è il più bello. Abbiamo fatto più o meno tutte le cose che si fanno a Las Vegas, tra cui perdere 40$ al tavolo del blackjack in più di un'ora e mezza, dimostrando che se giochi nel modo probabilisticamente più intelligente senza contare le carte e mettere in pratica strane strategie di cooperazione, hai una probabilità del 49.25% circa di vincere, quindi, anche se lentamente, vai giù... un gambler's ruin problem con probabilità 1 di essere assorbiti nello stato zero, a meno che non inizi con delle vere botte di culo e lasciare il tavolo presto. Fortuna che la dealer (colei che dava le carte) non parlava italiano.
Abbiamo mangiato 3 volte al buffet del Luxor, rischiando di esplodere ogni volta e ingozzandoci di cibo di qualità mediocre, ottima considerandoc he siamo negli USA.
Abbiamo conosciuto il comico Carrot Top, il nuovo idolo di Elia, e ovviamente ci siamo beccati le nuvole, come ogni vota che vado a Las Vegas.
Io conoscevo già tutto alla perfezione, a parte la Downtown, in cui siamo arrivati per caso e che non è nulla di speciale, eccetto una strada con una volta enorme che in realtà è un maxischermo che ogni tot si anima con colorati giochi di luci, coadiuvato da un impianto audio da 500mila watt... dicono che da completamente ubriachi si apprezzi meglio. Sfido chiunque ad ubriacarsi dopo essersi ingozzato ad un buffet... Ah, poi c'è il famoso cowboy di luci al neon, quello che compare in più o meno tutte le foto di Las Vegas, insegan del Pioneer, che ha tutta l'aria di essere solo un negozio di souvenir, ma non ci scommetterei.
Non posso raccontare tutte le pagliacciate che ci hanno visti protagonisti, in quanto protette da diritto di autore...
Il divertimento non è mancato nemmeno nei giorni passati a San Diego, soprattutto nelle serate, perchè durante il giorno tocca anche studiare... serate in discoteca Giovedì a Pacific Beach con le ciambelle di Homer Simpson, Venerdì al club On Broadway anche con Silvia che era venuta da me, altre serate senza fare nulla di preciso, e leserate di poker, mania che Elia ci ha passato... e sei pasto consecutivi con pasta all'amatriciana, visto che avevo comprato 1.5kg di pancetta.
Un'altra cosa: qui tra gli italiani è scoppiata la mania di Immanuel il Casto Divo, artista molto particolare, venuto in causa nel bel mezzo di un discorso con una ragazza americana-giapponese...
Tra 2 giorni Elia va via, felice di aver trovato gli stessi 2 clown che aveva salutato a settembre... aaaaaaa!
Il weekend a Las Vegas con Elia è finito già da 3 giorni, ma non ho mai avuto più di 5 minuti di seguito per raccontarlo... Un weekend speciale e votato alla comicità, necessaria per sdrammatizzare l'abbigliamento così elegante, che ci conferiva un'aura di eccessiva serietà.
Abbiamo scelto di pernottare al Luxor, non so perchè, forse perchè tra gli hotel dal prezzo accettabile è il più bello. Abbiamo fatto più o meno tutte le cose che si fanno a Las Vegas, tra cui perdere 40$ al tavolo del blackjack in più di un'ora e mezza, dimostrando che se giochi nel modo probabilisticamente più intelligente senza contare le carte e mettere in pratica strane strategie di cooperazione, hai una probabilità del 49.25% circa di vincere, quindi, anche se lentamente, vai giù... un gambler's ruin problem con probabilità 1 di essere assorbiti nello stato zero, a meno che non inizi con delle vere botte di culo e lasciare il tavolo presto. Fortuna che la dealer (colei che dava le carte) non parlava italiano.
Abbiamo mangiato 3 volte al buffet del Luxor, rischiando di esplodere ogni volta e ingozzandoci di cibo di qualità mediocre, ottima considerandoc he siamo negli USA.
Abbiamo conosciuto il comico Carrot Top, il nuovo idolo di Elia, e ovviamente ci siamo beccati le nuvole, come ogni vota che vado a Las Vegas.
Io conoscevo già tutto alla perfezione, a parte la Downtown, in cui siamo arrivati per caso e che non è nulla di speciale, eccetto una strada con una volta enorme che in realtà è un maxischermo che ogni tot si anima con colorati giochi di luci, coadiuvato da un impianto audio da 500mila watt... dicono che da completamente ubriachi si apprezzi meglio. Sfido chiunque ad ubriacarsi dopo essersi ingozzato ad un buffet... Ah, poi c'è il famoso cowboy di luci al neon, quello che compare in più o meno tutte le foto di Las Vegas, insegan del Pioneer, che ha tutta l'aria di essere solo un negozio di souvenir, ma non ci scommetterei.
Non posso raccontare tutte le pagliacciate che ci hanno visti protagonisti, in quanto protette da diritto di autore...
Il divertimento non è mancato nemmeno nei giorni passati a San Diego, soprattutto nelle serate, perchè durante il giorno tocca anche studiare... serate in discoteca Giovedì a Pacific Beach con le ciambelle di Homer Simpson, Venerdì al club On Broadway anche con Silvia che era venuta da me, altre serate senza fare nulla di preciso, e leserate di poker, mania che Elia ci ha passato... e sei pasto consecutivi con pasta all'amatriciana, visto che avevo comprato 1.5kg di pancetta.
Un'altra cosa: qui tra gli italiani è scoppiata la mania di Immanuel il Casto Divo, artista molto particolare, venuto in causa nel bel mezzo di un discorso con una ragazza americana-giapponese...
Tra 2 giorni Elia va via, felice di aver trovato gli stessi 2 clown che aveva salutato a settembre... aaaaaaa!
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